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Alcuni esempi di questi complessi sviluppi sono approfonditi di seguito.
III Bba. Esempi specifici di elaborazioni ed estensioni 1960-2000
Charles Brenner (1981, 1982 b, 1991; Arlow e Brenner, 1964) e Jacob Arlow (1980, 1987; Arlow e Brenner, 1964) hanno ampliato la nozione freudiana di formazione psichica emergente dal conflitto tra le istanze Es, Io e Super-io. Hanno proposto che, in linea di principio, tutti i prodotti psichici come i sogni, il carattere, le fantasie e le libere associazioni siano un prodotto del conflitto. Ogni comportamento osservabile è considerato il derivato di un conflitto sottostante. Secondo Brenner, persino il Super-io è una formazione di compromesso o un insieme di formazioni di compromesso che nascono dal conflitto. Nel pensiero di Brenner (1981, 1982b, 1991, 1994) tutto nella vita psichica è una formazione di compromesso , cioè una combinazione di gratificazione dei derivati pulsionali (un desiderio che ha origine nell’infanzia), di dispiacere sotto forma di angoscia e di affetti depressivi collegati al derivato pulsionale, di difesa che funziona per diminuire il dispiacere, e di fenomeni superegoici (colpa, autopunizione, espiazione, ecc.). Nessun comportamento, azione, intento, fantasia, sogno o sintomo è mai semplicemente l’uno o l’altro. Ogni comportamento, emozione o pensiero è sovra-determinato da questi elementi (Papiasvili, 1995). Questa specifica estensione della teoria ha portato allo sviluppo di quella che oggi è conosciuta come ‘ Teoria moderna del Conflitto’ (vedi le voci CONFLITTO e INCONSCIO). Jacob Arlow (1980, 1987) ha posto al centro dell’indagine sul conflitto intrapsichico la fantasia inconscia e la funzione della fantasia inconscia . Mentre Freud considerava la fantasia inconscia un derivato del desiderio inconscio, Arlow la vede come una formazione di compromesso che contiene tutte le componenti del conflitto strutturale. Egli ha sottolineato l’influenza costante delle fantasie inconsce su ogni aspetto del funzionamento individuale, comprese le aree relativamente libere dal conflitto. Dal suo punto di vista, la fantasia inconscia determina un setting mentale che organizza la percezione e il funzionamento cognitivo globale. La fantasia inconscia decide il modo in cui percepiamo il mondo interno ed esterno, come interpretiamo ciò che percepiamo, cosa e come ricordiamo e come reagiamo. Le fantasie inconsce modellano i nostri tratti di carattere, orientano il nostro comportamento, le nostre attitudini, danno origine ai nostri sintomi e sono il nucleo dei nostri interessi professionali e delle nostre relazioni d’amore. Lungo tutto il corso dello sviluppo, il contenuto fondamentale delle fantasie inconsce non si modifica, anche se le loro manifestazioni continueranno a essere trasformate, dando origine a nuove ‘versioni’ dello stesso tema (Papiasvili 1995). Leo Rangell (1969a, 1969b) ha proposto la teoria unitaria dell’angoscia e ha rivisto il concetto di angoscia come segnale in contrapposizione all’affetto che innesca la difesa nella sequenza del conflitto intrapsichico. Ha studiato i processi intra-psichici microscopici e ubiquitari prima, durante e dopo l’innesco della difesa, che precedono ogni esito psichico, e ha concluso che qualunque sia la natura degli affetti spiacevoli che prendono parte al conflitto, l’angoscia è il segnale che dà immediatamente avvio alla difesa. Di conseguenza, Rangell ha
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