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Un esempio della seconda generazione di studi sulle trasformazioni a cui vanno incontro la pulsione e l’affettività durante lo sviluppo è dato dagli approfondimenti sulla trasformazione dall’angoscia traumatica in angoscia segnale. Questa impostazione è stata avviata da Max Schur (1955), a cui hanno fatto seguito alcuni altri (Schmaele, 1964; Krystal, 1974, 1985); Schur ha proposto l'ipotesi secondo cui i precursori dell’affetto subiscono una trasformazione epigenetica che consiste nella de-somatizzazione, la differenziazione e la verbalizzazione. È così che gli affetti possono essere usati come segnale . In tempi più recenti Jack Novick (1999), Karry K. Novick e Jack Novick (1991, 1992, 1994, 2001), hanno esaminato la relazione complessa tra trauma, memoria, Nachträglichkeit/deferred action (après-coup e posteriorità/azione differita N.d.T.) alla luce degli sviluppi post-edipici del periodo di latenza e dell’adolescenza, in cui ogni fase porta qualcosa di unico all’insieme, che può essere una compensazione rispetto alle difficoltà precoci o la riproposta di vecchie questioni rimaste latenti a livello di intensità traumatica (J. Novick e K. Novick, 2001). Secondo questi autori, il concetto di trasformazione nello sviluppo è utile per contrastare su diversi piani i ricordi adulti della latenza che hanno la funzione di schermo difensivo (Novick e Novick, 1994). Allo stesso modo, Harold Blum (1994, 2008) ha rivisitato e aggiornato l’evoluzione dei concetti di trauma, memoria, processi rappresentazionali e patogenesi in Freud, nel contesto della ricostruzione analitica. Prendendo in considerazione gli aspetti temporali e causali coinvolti nella trasformazione dei significati e delle funzioni nel corso dello sviluppo, propone di considerare il concetto di Nachträglichkeit come un precursore del concetto di trasformazione nello sviluppo. L’attenzione alla discontinuità di organizzazioni e riorganizzazioni progressive - che producono trasformazioni evolutive (A. Freud, 1936/1946; Neubauer, 1996, 2003) di pulsioni, affetti, memoria, relazioni oggettuali, Io e Sé - da cui originano varie riorganizzazioni interne di conflitti, formazioni di compromesso e fantasie inconsce (Brenner 1982, A. Kris 1988), ha implicazioni cliniche nel lavoro analitico in relazione all’ampliamento della popolazione dei pazienti. È infatti stata riconosciuta la possibilità di seguire vie diverse per facilitare la trasformazione evolutiva. Gli interventi clinici che possono facilitare la capacità trasformativa latente (Lament, 2003, Olesker e Lament, 2008), fungendo da trampolino per uno sviluppo ulteriore (Olesker,2011), possono includere la costruzione analitica (Freud,1937) e la ricostruzione del senso della memoria e portare a una riorganizzazione che coinvolge le molteplici rappresentazioni del Sé e dell’oggetto (Blum, 1994, 2019). Basandosi su ciò che avviene seduta dopo seduta, minuto per minuto, il lavoro di costruzione e ricostruzione può richiedere traduzioni-trasformazioni interpretative metaforiche ‘ oscillanti ’ tra e nei diversi campi esperienziali - dai modi di esperienza pre-simbolici (azione, somatosensoriale, viscerale) verso il simbolismo inconscio dei sogni e, infine, il simbolismo preconscio del linguaggio (Papiasvili, 2016) - e può rappresentare un punto di incontro con alcune idee sulla trasformazione di Wilfred Bion e anche di André Green (Grotstein, 2014; Green, 2006).
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