Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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III Bcb. Il concetto di centralità dell’Io: Io corporeo e concetti collegati Freud ha posto al centro l’idea che, “... L’Io è anzitutto un’entità corporea, non è soltanto un’entità superficiale, ma anche la proiezione di una superficie.” (Freud, 1923a, p. 488). Egli riteva che le radici primordiali delle strutture psichiche andassero trovate nelle sensazioni e nei sentimenti corporei del bambino, soprattutto quelli registrati internamente, oltre a quelli esterni. Prima degli anni '60 e agli inizi degli anni '70, l’Io corporeo era stato studiato dal punto di vista clinico trattando i temi del dolore, dell’orgasmo, dell’angoscia di castrazione e di sintomi come la depersonalizzazione. Wilhelm Reich (1933) ha parlato delle difese dell’Io come di “armature corporee” dei vari caratteri, Gli studi sulla psicosomatica di Franz Alexander (1965) ed altri hanno esplorato gli effetti delle emozioni sulle malattie fisiche. Le rappresentazioni mentali di parti del corpo, immagini, fantasie e sensazioni, dalla Jacobson (1964) sono state meglio specificate in relazione all’Io, al Sé e agli oggetti. Anche le teorizzazioni derivate dalla ricerca psicoanalitica sullo sviluppo e dagli studi madre-bambino dagli anni 1970 al 2000 (es. Mahler, Pine e Bergmann, 1975; Stern, 1985; Beebe e Lachmann, 2002; Tronick ,2002), in continuità con le esplorazioni sull’Io precoce in condizioni ambientali diverse (Spitz, 1950; Bowlby, 1958; Winnicott, 1971), hanno sostenuto la centralità del corpo. Uno studio psicoanalitico sul tatto rappresenta un esempio specifico degli sviluppi del concetto di Io corporeo nel pensiero freudiano contemporaneo nordamericano - il più ampio filone di sviluppo contemporaneo della Teoria Strutturale/Psicologia dell’Io - che sintetizza gli apporti più rilevanti provenienti da culture psicoanalitiche diverse e le scoperte di altre discipline. Il tatto è una dotazione primordiale, uno dei due sistemi senso-motori già presenti in utero. La pelle fetale tocca il liquido che la circonda; il feto succhia il pollice e, nell'ultimo trimestre di gestazione, si tocca il corpo con le mani, con una progressione temporale dalla testa ai piedi. Il tatto è essenziale per i primi sviluppi delle relazioni oggettuali e per differenziare il sé dal mondo esterno e dagli altri. La differenziazione tra sé e non-sé è un altro aspetto importante dell’esame di realtà e del senso o sensazione di ciò che è reale. L’importanza del tatto e della sua relazione con gli aspetti cognitivi e affettivi ispira le metafore che usano il “toccare” per indicare un’emozione: “sentire”, “sentimenti”, “afferrare” significano cogliere, nel senso di comprendere. Gli individui di ogni età sono affettivamente coinvolti, toccati sul piano emotivo, dalle belle arti, dalla letteratura, dalla musica, ecc. Si “sentono” tristi o felici, danzano presi da sentimenti romantici, avvertono la tristezza di una marcia funebre. Si dice che hanno la pelle sottile se sono stati feriti nei sentimenti, la pelle spessa se sono insensibili. La letteratura psicoanalitica che si è occupata in modo specifico del significato del tatto è relativamente limitata. Il tatto, tuttavia, rientra nelle formulazioni di Freud sui sogni, sul principio di piacere-dispiacere, sulle pulsioni, e sulle pulsioni dell’Io (che nella teoria

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