Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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Peter Fonagy ha ampliato l’area della consapevolezza riflessiva ad un aspetto della mentalizzazione e della f unzione riflessiva , che comprende sia la consapevolezza degli stati del Sé e dell’Io, sia degli stati mentali degli altri (Fonagy, Gergely, Jurist e Target, 2004). Un concetto collegato è quello di costanza di realtà (Frosch, 1966), inteso come la conquista di un certo grado di organizzazione, continuità e stabilità delle componenti che entrano a far parte delle relazioni di realtà, concetto dunque parallelo alla costanza dell’oggetto . L’individuazione di una linea di sviluppo definita come elaborazione della realtà (Robbins e Sadow, 1974) pone in evidenza l’acquisizione degli aspetti più complessi della realtà interna ed esterna come risultanti dalla interazione tra i due. Un concetto strettamente associato è il senso di realtà . Paul Federn (1926) lo ha descritto come una sensazione basata sulla consapevolezza dei confini dell’Io che consente al soggetto di “avvertire” la distinzione interno-esterno, piuttosto che come il risultato di operazioni di valutazione e di confronto sotto l’egida dell’esame di realtà. Confini dell’Io sufficientemente integri sono necessari per un esame di realtà accurato (Federn, 1926; Kernberg, 1967). L’esame di realtà è un esito più intellettuale, razionale e concettuale, mentre il senso di realtà ha qualità più emotive, intuitive e percettive. “L’esame di realtà trova il suo materiale nelle condizioni dell’esperienza, mentre il senso di realtà funziona in relazione all’esperienza stessa” (Weisman, 1958, p. 246; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). III Bdb. Forza/e dell’Io Un po’ diverse dalle funzioni di base, le forze dell’Io sono determinate dalle capacità di attesa e di controllo. Comprendono: • Il controllo degli impulsi - cioè, la capacità di differire la gratificazione dei desideri orali, sessuali e ostili-distruttivi • La regolazione degli affetti - ovvero, riuscire a tollerare affetti potenti senza ricorrere all’uso di difese • Il contenimento dei meccanismi che seguono il processo primario – riuscire a mantenerli esterni alla coscienza (Bellak et al., 1973; Kernberg, 1975); • La tolleranza della tensione (del conflitto interno), la tolleranza della frustrazione (in attesa di gratificazioni esterne), e la tolleranza (emotiva e fisica) al dolore (Blackman, 2010) • Lo sviluppo di canali sublimatori (Kernberg, 1975) per i desideri pulsionali • L’uso della fantasia come azione di prova (Hartmann, 1964) • La regressione adattiva al servizio dell’Io (Kris, 1952; Bellak, 1989) e dello sviluppo (Blos Sr.), permettendo l’accesso alla coscienza ad alcuni processi primari, per esempio

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