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la decostruzione del simbolismo della sublimazione originaria può essere necessaria durante il trattamento analitico. I fallimenti nella sublimazione (de Mijolla-Mellor, 2005) possono essere causa di grave psicopatologia durante lo sviluppo del bambino e dell’adolescente, soprattutto di tortuose formazioni di compromesso con componenti sessuali e violente. Oltre a questi disturbi in età evolutiva, l’inibizione secondaria di un interesse dell’io già maturo può easprimersi nelle ‘nevrosi di successo’ degli adulti (Freud, 1916) e nell’insorgenza di disturbi improvvisi nell’area dei passatempi (Cath et al. ,1977), in cui l’attività è stata ri-pulsionalizzata. Cath fa l’esempio di un’eccellente tennista che improvvisamente perse il controllo motorio (inibizione della funzione dell’Io) a causa del senso di colpa, dopo aver udito un commento a proposito del tennis come un “buon modo per buttar fuori l’aggressività”. Nell’ area di indagine sull’arte e la creatività Gilbert Rose (1990), coniugando ed estendendo le teorie di Hartmann, Kris e Arlow, esemplificherà il passaggio teorico dalla visione della sublimazione come difesa dell’Io - seppur socialmente valorizzata - ad importante mezzo di promozione della forza dell’Io (e, implicitamente, mezzo di espansione dell’ambito rappresentazionale e simbolico del Sé e dell’oggetto), esemplificata da Gilbert Rose (1990). Di ciò tratteremo più oltre nel paragrafo dedicato agli studi interdisciplinari.
III Be. L'uso della Psicologia dell’Io nella diagnosi, nella scelta delle modalità di trattamento e nella tecnica
III Bea. Diagnosi I manuali diagnostici e statistici DSM III, IV e V (American Psychiatric Association 1980, 1994, 2013) e i libri di testo sulle valutazioni fanno riferimento ai concetti della Psicologia dell’Io, anche se spesso non li riconoscono come tipici di questo orientamento (es. Sadock et al., 2009). L’ “esame della condizione psichica” di solito comprende la valutazione delle funzioni dell’Io e la forza dell’Io, come la regolazione dei desideri, degli affetti e del processo primario, che costituiscono la protezione regolatoria inconscia dal crollo delle funzioni autonome dell’Io. Si ritiene che le forze dell’Io abbiano origini diverse: l’ereditarietà, l’interiorizzazione di un contesto piacevole e limitante durante lo sviluppo, modalità di attaccamento adeguate e sicure, il successo del processo di individuazione durante l’infanzia e la formazione dell’identità in adolescenza, il “temprarsi” dell’adulto grazie all’esperienza. Anche se la diagnosi fenomenologica tipicamente ignora i concetti “psicoanalitici”, senza saperlo ricava le sue descrizioni dalla Psicologia dell’Io. Per esempio, la schizofrenia può essere considerata una sindrome caratterizzata da una serie di deficit nell’integrazione (perdita delle connessioni), nell’astrazione (concretezza), nell’esame di realtà (pensiero dereistico e paralogico), e soprattutto nel processo primario (allucinazioni e deliri).
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