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Luisa de Urtubey e Haydée Faimberg (1987), entrambe analiste sudamericane e appartenenti alla Società Psicoanalitica di Parigi, hanno contribuito in modo determinante ad accrescere presso la comunità psicoanalitica francese la consapevolezza del pensiero latinoamericano. Faimberg (1987) ha sviluppato il concetto di ascolto dell'ascolto basandosi sul lavoro dei Baranger e di Jose Bleger. L'"ascolto dell'ascolto" di Faimberg riguarda l'ascolto di "come" il paziente sente e interpreta o reinterpreta l'interpretazione, l'intervento o persino il silenzio dell'analista, al fine di promuovere la consapevolezza dell'intenso lavoro psichico in corso nel processo. Basandosi sulle teorie della Klein e di Bion, i Baranger insistono sulla centralità della relazione transferale e sul nuovo oggetto di transfert che questa relazione, diventata una nuova formazione a sé stante, costituisce. Complessivamente, in questo e in molti altri modi, il concetto di ‘campo’ permette di comprendere meglio alcuni aspetti e dimensioni della situazione analitica. Allo stesso tempo, si differenzia da altri concetti simili ma non coincidenti , come atmosfera, cornice, relazione o terzo analitico. È enfatizzando la comprensione degli stati non nevrotici , come li chiama André Green (2002), che i Baranger hanno trovato un pubblico ricettivo nella psicoanalisi francese, soprattutto perché rimanevano il più possibile vicini all'inconscio senza cadere in una pura dimensione fenomenologica intersoggettiva, che avrebbe fatto perdere tutta la forza alla dimensione inconscia del processo analitico. Un'altra corrente della psicoanalisi francese , che origina anche da un interesse verso la dimensione sociale e socio-politica, è rappresentata dal lavoro di René Kaës (2009), che ha sviluppato la nozione di alleanza inconscia nei gruppi e nella relazione analitica . Kaës ha anche elaborato il concetto di polarità isomorfa , che è un'organizzazione difensiva contro l'angoscia arcaica. Entrambe le concettualizzazioni si avvicinano ai "bastioni" descritti da Willy e Madeleine Baranger. Secondo Kaës, un'alleanza inconscia esiste in ogni trattamento e può avere una funzione strutturale, difensiva ma anche alienante, soprattutto perché è inconscia e condivisa da entrambi i membri della diade analitica, anche se la struttura è asimmetrica. In questo contesto, i tre spazi psichici descritti da Kaës risultano illuminanti: 1) lo spazio psichico individuale: il soggetto in relazione al suo spazio interno e a quello degli altri, che mette in atto processi inconsci e formazioni psichiche inconsce che gli permettono di stabilire legami con gli altri e con l'insieme di cui è parte ed esso stesso costituente. È così che si formano patti, alleanze e contratti che organizzano lo spazio psichico del soggetto e lo rendono soggetto dell’inconscio in virtù del suo status di soggetto del gruppo. 2) lo spazio psichico del gruppale e degli insiemi plurisoggettivi dell’insieme specifico formato dal gruppo: la famiglia o la coppia. In questo caso, l’ ”insieme” corrisponde al modello della Psicologia delle masse e analisi dell’io di Freud (1921). Questo ‘insieme’ della psicologia di gruppo è, nel linguaggio contemporaneo di Kaës, una psiche di gruppo, lo spazio psichico gruppale. 3) lo spazio psichico del legame intersoggettivo che si stabilisce tra i singoli soggetti nell’insieme che essi vanno a costituire e che li contiene. Un legame è ciò che lega più soggetti
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