Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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“Controtransfert e risonanza di ruolo” (1976 - trad. it. 1986), “On the development of object relationships and affect” (Sullo sviluppo della relazione oggettuale e dell’affetto) (con Anne- Marie Sandler, 1978), “The past unconscious, the present unconscious, and interpretation of the transference” (Passato e presente inconsci e l’interpretazione del transfert) (con Anne- Marie Sandler, 1984), e “On the structure of internal objects and internal objects relationships” (La struttura degli oggetti interni e le relazioni oggettuali interne) (1990). Sebbene il lavoro di Joseph Sandler sia stato ben accolto e ampiamente assimilato in tutta Europa, in particolare in Italia e Germania, è possibile che molti colleghi lavorino seguendo l’orientamento della Psicologia dell’Io senza esserne consapevoli. La “Psicologia dell’Io di Hartmann” non ha mai avuto un ruolo di primo piano tra gli approcci teorici che hanno caratterizzato la psicoanalisi italiana negli anni ’50-'80 (Conci, 2019). Tuttavia, Stefano Bolognini (2004, 2011) dai primi anni ’90 sta portando avanti alcune teorizzazioni che hanno la loro origine nella Psicologia dell’Io americana e nella Psicologia del Sé (Conci, 2019). Bolognini ha contribuito all’elaborazione del concetto di relazione tra l’Io e il Sé dell’individuo, intesa come l’equivalente funzionale intrapsichico della relazione primaria madre-bambino: “ L’Io tende a trattare il Sé più o meno allo stesso modo in cui la madre ha trattato (in senso molto generale, ma soprattutto dal punto di vista psichico) il proprio bambino ”. (Bolognini, 2019, p. 101, corsivo nell’originale). Allo stesso tempo, ha prestato un’attenzione particolare alle tante situazioni di grave sofferenza del Sé in cui il funzionamento dell’Io è spesso alterato:“ regredito, intossicato, protettivamente distorcente la realtà, incupito e deprivato della speranza, persecutoriamente assediato, ecc.” (Bolognini, 2019, p.103). Complessivamente, nel pensiero di Bolognini, l’Io e il Sé si condizionano reciprocamente, e in analisi l’Io e il Sé dell’analista e del paziente interagiscono continuamente, in un’alternanza inconscia incessante in cui prevale alternativamente ora l’“analisi con l’Io” ora l’“analisi con il Sé” (Bolognini, 2002). Un altro autore che ha contribuito alla rinascita della Psicologia dell’Io contemporanea è Cécilio Paniagua (1991, 2008, 2014, che si è laureato in medicina in Spagna e vive e lavora a Madrid dopo aver seguito un training in psichiatria e psicoanalisi negli Stati Uniti. Avendo pubblicato in inglese e in spagnolo, la sua influenza è sentita molto in America Latina, oltre che in Nord America e in Europa. Nei suoi numerosi scritti, che costituiscono un’evoluzione dell’approccio “microstrutturale” al conflitto strutturale di Paul Gray, Paniagua presta un’attenzione puntuale alle resistenze transferali che emergono nel processo analitico, e ciò gli permette di dar conto di come la tecnica clinica coerente con la teoria strutturale freudiana consenta un approccio più naturalistico e specifico all’analisi del conflitto inconscio, facilitando (paradossalmente) l’“analisi dell’Es” . In questo modo, infatti, riducendo il ruolo della suggestione, il paziente è chiamato a partecipare attivamente all’osservazione delle micro-interferenze che sorgono nei suoi stessi legami associativi tra pensieri, emozioni e sensazioni, diventando così un partner attivo nell’esplorazione dei propri derivati pulsionali.

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