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Hartmann fatta da Doria, la capacità funzionale dell’Io e delle strutture di personalità dipende ed è auto-regolata da questa funzione organizzativa , mentre la funzione sintetica è limitata alle funzioni dell’Io e non raggiunge la realtà esterna. Doria spiega, inoltre, il rifiuto teorico opposto da Hartmann al concetto di pulsione di morte e la sua proposta alternativa di una pulsione aggressiva radicata in una matrice costituzionale indifferenziata. L’intervento di neutralizzazione di queste pulsioni aggressive consente l’integrazione delle energie che alimentano le strutture funzionali dell’Io e del Super-io. Secondo Doria, questa spiegazione presenta un certo parallelismo con il meccanismo della sublimazione di Freud. A partire da queste idee hartmaniane Doria sostiene l’urgenza della necessità di integrare la teoria e la tecnica della Psicologia dell’Io di Hartmann con quella delle relazioni oggettuali , integrazione che avrà una ricaduta positiva soprattutto nel trattamento delle patologie gravi. Lo spirito di integrazione prevalente in America Latina ha portato a considerare Edith Jacobson e Margaret Mahler le “promotrici della teoria delle Relazioni Oggettuali nell’ambito della Psicologia dell’Io”. Queste autrici sono apprezzate per aver contribuito allo sviluppo di una relazione dialettica nell’evoluzione del concetto di affetti e pulsioni , collegati alla rappresentazione mentale del sé e dell’oggetto . Nell’opera di entrambe è riconosciuta un’area di sovrapposizione tra la Psicologia dell’Io e la teoria delle Relazioni Oggettuali. Tuttavia, mentre la Jacobson (analista della Mahler) si è concentrata sul peso giocato dalla progressiva integrazione delle rappresentazioni del Sé e dell’oggetto nella formazione delle strutture psichiche, ed è considerata più vicina alla Psicologia dell’Io, la teoria della Mahaler sulla separazione/individuazione che procede dalla simbiosi alla costanza oggettuale occupa una posizione centrale nel pensiero e nel lavoro degli psicoanalisti latinoamericani, e da molti è vista un po’ più vicina alla teoria delle Relazioni Oggettuali. III Db. Sviluppi recenti che influenzano l’America Latina Il Comprehensive Dictionary of Psychoanalysis (Dizionario di Psicoanalisi) di Salman Akhtar (2009) è molto utilizzato in Messico e nell’area settentrionale dell’America Latina. Nella definizione della Psicologia dell’Io, Akhtar spiega con grande chiarezza che si tratta di un passaggio ... “dalla pulsione alla difesa, dalla scarica alla sublimazione, dall’impulso al controinvestimento, dalla rivelazione alla resistenza e dal calderone pulsionale alle operazioni esecutive dell’Io”. L’America Latina solo gradualmente ha familiarizzato e riconosciuto i molti sforzi integrativi che hanno cercato di stabilire collegamenti tra la Psicologia dell’Io, la teoria kleiniana, i lavori degli indipendenti inglesi winnicottiani e seguaci di Balint, e infine quelli di Sandler e F. Pine sulle quattro psicologie della psicoanalisi (Pine, 1988), citati anche da Akhtar. La definizione di Io di Akhtar offre un’esposizione teorica e tecnica molto ampia della Psicologia dell’Io, includendo i contributi di molti dei suoi esponenti e le spiegazioni che hanno dato a proposito di: automatismi dell’Io, confini, area di azione, mancanze, difese, deviazione, distorsione, funzione metaforizzante, funzioni, ideale, identità dell’Io, regressione al servizio dell’Io, istinti, senso di integrità dell’Io come opposto al senso di dispersione, libido, trasformazione, bisogni, nuclei, transito, regressione, vicinanza, forza-debolezza e sensazione dell’Io di scomparire a se stesso.
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