Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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dell’esistenza. È in questo contesto che la Psicologia dell’Io studia i molteplici ruoli dell’Io nel conflitto psichico e la complessità del suo funzionamento interno, comprendendo sia le funzioni difensive e autonome sia la forza dell’Io. L’interazione dei processi intrapsichici e interpsichici si rivela in diverse condizioni interne ed esterne, compreso il trauma, nella vita e nella situazione analitica. L’evoluzione e le trasformazioni di pulsioni, difese, valori culturali ed etici interiorizzati, influenzano e sono influenzati dal funzionamento autonomo, dalla forza e dalla resilienza dell’Io. Integrando i risultati di altre scuole di pensiero, la Psicologia dell’Io ha sviluppato la concezione che una moltitudine di fenomeni evolutivi e clinici si verificano simultaneamente. La Psicologia dell’Io clinica e teorica attuale spiega che l’interpretazione opera ai limiti della disponibilità del paziente all’insight, non è asettica ma impregnata di sfumature affettive, e lo stesso processo analitico comporta formazioni di compromesso tra l’analista e l’analizzando. Il transfert e il controtransfert sono considerate esperienze complesse sovradeterminate. Una comprensione così sfaccettata dei processi transferali stratificati e dei processi intrapsichici e interpsichici dei due partecipanti, lavorando ‘dall’interno del transfert’, può accrescere i processi di mentalizzazione che sono all’origine della ‘creazione di una mentalità psicoanalitica’, un prerequisito fondamentale per il successo della tecnica interpretativa. Le funzioni dell’Io contribuiscono alla percezione dell’Io corporeo, del suo significato dinamico e delle sue rappresentazioni mentali. Le risposte al trauma possono essere spiegate come meccanismi inconsci del’Io che sorgono in risposta a quello specifico trauma, e sono governati dal ‘processo zero’ dove il trauma è sempre ‘sul punto di accadere’. I concetti della Psicologia dell’Io aiutano a descrivere e a delimitare le tecniche che implicano la ricostruzione degli eventi patogeni (passati e presenti) per favorire i processi di interiorizzazione e costruire strutture e rappresentazioni psichiche. Infine i concetti derivanti dalla Psicologia dell’Io, enfatizzando l’esperienza psichica individuale in tutta la sua ampiezza e profondità, possono offrire linee-guida dalle molte sfumature utili per una valutazione dinamica accuratamente personalizzata e per un intervento psicoanalitico che porti ad un’ampliamento e ad una maggiore articolazione dell’interscambio tra tutti gli aspetti dei processi psichici e della vita mentale. La Psicologia dell’Io in Europa può essere definita come una fase necessaria della psicoanalisi, come una scuola e come una prospettiva analitica sviluppata in modo diverso a seconda delle attitudini degli analisti che hanno utilizzato i suoi concetti, li hanno teorizzati e hanno avuto un certo peso, prima e dopo la seconda guerra mondiale, in vari filoni del pensiero e della pratica psicoanalitica. In questo contesto, articolando in modo esaustivo le conoscenze sui diversi protagonisti e i loro interessi particolari, diventa evidente che molte sfaccettature teoriche e cliniche della Psicologia dell’Io rappresentano ancora un ramo importante, anche se spesso trascurato. Da questo punto di vista, è vero che gli psicoanalisti orientano il loro lavoro – come diceva Otto Fenichel – sull’Io dei loro pazienti, ma lo fanno in modo così automatico che a volte non riescono a integrare questo tipo di lavoro con l’immagine che hanno di sé e con la loro teoria.

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