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II. Ea. Varchi di accesso e linee di sviluppo Un varco di accesso al concetto di campo analitico nel pensiero e nella pratica psicoanalitica nordamericana è stato l’approfondimento del tema della "situazione analitica", affrontato in modo esauriente nella monografia di Leo Stone del 1961, in cui si delineava una metapsicologia di base della situazione clinica nella pratica psicoanalitica. In quel lavoro, insieme a lavori successivi - in particolare “La situazione psicoanalitica e il transfert: poscritto ad una comunicazione preliminare” (The psychoanalytic situation and transference: Postscript to an earlier Communication, Stone 1967), pubblicato nel 1967. Stone ha descritto la situazione analitica come definita da un "campo comunicativo centrale" costituito dalle libere associazioni che, insieme alla regola dell'astinenza, creano un "effetto dinamico" che promuove una nevrosi di transfert regressiva. Stone ha sottolineato che la situazione analitica è caratterizzata da un "effetto dinamico specifico” che conferisce al transfert e al processo psicoanalitico la peculiare qualità e grado di profondità, un effetto che è fondamentalmente modellato sia dall'analista che dall'analizzando. Successivamente Stone (1975) ha definito la situazione psicoanalitica come un "insieme gestaltico" e una "organizzazione sinergica" con un "potere dinamico” (p. 334). Una linea diretta di sviluppo alle concezioni contemporanee di campo analitico può essere individuata nel lavoro di Stone e di altri. Una seconda linea di sviluppo origina dalla nozione di oggetto interno della Klein, che Meltzer ha riferito di aver ritenuto potesse essere più propriamente concepito in termini di "campo" di forze e di oggetti, la cui natura è stata espressa dallo stesso Meltzer nella descrizione del processo analitico come coinvolgente gli oggetti interni dell'analizzando e dell’analista che conversano, e le implicazioni per l'ascolto analitico che tale immagine comporta. Indicazioni simili si possono trovare nell'evoluzione della nozione di mondo interno e della tecnica della Klein (1935, 1940), e dell'attenzione tecnica al qui e ora nella seduta analitica (Steiner, 2017), attraverso l'elaborazione di Betty Joseph (1985) del concetto kleiniano di transfert come "situazione totale". Queste idee furono introdotte in modo più significativo con l'arrivo di Bion a Los Angeles nel 1970, dove egli esercitò un'enorme influenza su alcuni scrittori e pensatori analitici americani, tra cui spicca James Grotstein. Grotstein (2007) ha ampliato le idee di Bion (1965,1970) sulle trasformazioni e sugli elementi invarianti del processo analitico, così come quelle di rêverie materna e di gruppo come "istituzione" che si pone, in quanto tale, come “contenitore” o “campo" che deve essere in grado di ricevere e metabolizzare le nuove esperienze per poter crescere. II. Eb. Concettualizzazioni nordamericane del Campo e concetti correlati di Campo II. Eba. Il campo comunicativo bi-personale di Langs L’autore e teorico psicoanalitico Robert Langs (1976, 1979) si è avvalso di entrambe le linee di sviluppo che abbiamo delineato, attraverso le quali ha tentato di integrare il lavoro di Stone, Klein e Bion in modo esplicito. Inoltre, sebbene il lavoro di Langs non abbia mai rappresentato una tendenza dominante nei circoli psicoanalitici nordamericani, è stato il primo
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