Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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esplorando i processi di scissione che sostengono la posizione schizoparanoide, Klein distingue l’Io forte capace di identificarsi con un singolo oggetto dall’Io debole, soggetto invece a una identificazione indiscriminata con molti oggetti. Afferma: “Dalla piena identificazione con un oggetto buono deriva inoltre la sensazione che il Sé possegga una bontà sua propria. In casi sfavorevoli, una identificazione proiettiva eccessivamente intensa, per cui le parti scisse del Sé vengono proiettate nell’oggetto, genera una grave confusione tra il Sé e l’oggetto, il quale ultimo viene quindi a rappresentare anche il Sé (Klein, 1957, p. 192; trad. it. pp. 38-39).

IV. ULTERIORI SVILUPPI DEL CONCETTO DI PORTATA GLOBALE: LA MIDDLE SCHOOL BRITANNICA DELLE RELAZIONI OGGETTUALI E LA TEORIA STRUTTURALE POSTFREUDIANA

Complessivamente, il concetto di Sé assume una più esplicita articolazione principalmente nella psicoanalisi postfreudiana. In Europa, il concetto del Sé si considera primariamente originato nella concettualizzazione delle Teorie delle Relazioni Oggettuali della Middle School britannica. Nel Nord America, dove varie concettualizzazioni del sé e delle relazioni oggettuali sono considerate un aspetto di tutte le concettualizzazioni psicoanalitiche, il passo successivo nello sviluppo del concetto del Sé avviene negli sviluppi Postfreudiani della teoria Strutturale/Psicologia dell’Io. In entrambi i continenti, sono considerati rilevanti gli sviluppi concomitanti correlati con studi sull’osservazione del bambino, con l’infant research e con la psicoanalisi dei bambini e degli adolescenti nelle loro varie concettualizzazioni, così come il lavoro dinamico con le patologie gravi. Nei capitoli successivi questi sviluppi sono affrontati, nella misura in cui essi riguardano specifici autori (Jacobson, Mahler ed altri), in un capitolo sulla psicoanalisi del bambino e dell’adolescente, dove la loro influenza viene assorbita nel contesto di ulteriori sviluppi contemporanei in Europa. IV. A. Il Sé nella prospettiva delle Relazioni Oggettuali della ‘Middle School’ britannica Successivi teorici delle relazioni oggettuali, come Fairbairn (1952, 1954, 1963) e Winnicott (1960, 1965), hanno tolto enfasi alla centralità delle pulsioni, permettendo di far emergere un concetto del sé più coesivo e globale (nelle sue varie forme) dalla moltitudine delle esperienze interpersonali a cui il bambino [infant] partecipa nel tempo. La psicoanalisi è stata così in grado di spiegare la formazione di varie forme del sé in quanto connesse alla relazione con gli altri, la quale ne incoraggia l’ulteriore sviluppo.

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