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Stern propone inoltre (2013c) che l'obiettivo di lavorare sugli enactment dissociati e su limitazioni più lievi del campo è di quello di prendere coscienza è quello di diventare consapevoli, e quindi di allentare le interazioni vincolanti. In questo modo si sblocca la capacità della relazione di fungere da crogiolo per contenuti più spontanei Ma poiché tutti gli eventi nel campo incarnano una qualità emergente della relazione stessa, è impossibile prescrivere una tecnica per realizzare e descrivere esattamente ciò che deve essere fatto per espandere la libertà relazionale . Stern sottolinea l'apertura verso l'inaspettato, alla sorpresa, prestando attenzione agli "intoppi e agli attriti affettivi", e la possibilità di sperimentare profondamente la relazione clinica. Il coinvolgimento affettivo dell'analista e la riflessione attenta sulla sua esperienza è tutto ciò che può contribuire a tale apertura. Molti altri autori di orientamento relazionale e interpersonale hanno dato notevoli contributi alla teoria e alle concettualizzazioni del campo. Questo gruppo eterogeneo comprende, tra i tanti, Jody M. Davies (1996, 2003) che si focalizza sui concetti di sé multipli, dissociazione, enactment, ma anche di integrazione degli oggetti interni e del campo interpersonale contemporaneo; Lew Aron (1995, 2005), che approfondisce una prospettiva relazionale sulla scena primaria e una visione interpersonale sull’interazione; Jill Gentile (1998, 2008, 2010), che affronta il tema del campo come il prodotto della dialettica tra l'a- priori e l'intersoggettivo-relazionale, il privato e il pubblico, e il desiderio (di conoscere) contro la distruzione del desiderio. Jessica Benjamin (1988, 1995, 1999, 2017) teorizza il campo relazionale in termini di movimento tra complementarità proiettiva-identificativa e intersoggettiva, tra interno ed esterno, e più recentemente si è concentrata sulla struttura esperienziale del Terzo che facilita il riconoscimento reciproco, spostando il campo fuori dalle relazioni “chi agisce – chi è agito”. La natura dei processi di campo in corso è definita dal movimento di andata e ritorno tra l'intersoggettività e le relazioni “chi agisce – chi è agito". (Vedi anche le voci: INCONSCIO, INTERSOGGETTIVITÀ, SE, CONFLITTO
II. EBc. Il Campo Intersoggettivo nella Psicologia del Sé Kohut, Lichtenberg, Stolorow e collaboratori
La Psicologia del Sé origina focalizzandosi psicologicamente sull’Io in una prospettiva intrapsichica; a ciò Heinz Kohut (1971) ha aggiunto la concettualizzazione di una relazione speciale tra il sé e l’ oggetto-sé , per cui nella concezione correlata di campo un deficit del sé (come la regolazione dell’ansia) si accompagna all'interiorizzazione trasmutante di quella funzione dall'oggetto al sé. Questa relazione tra un sé che diventa coeso attraverso l'attività dell’oggetto-sé è stata definita una psicologia "a una persona e mezzo". A questa concezione originale sono state apportate due importanti revisioni. Una è stata il passaggio dal linguaggio e dalle concezioni concezioni della teoria strutturale a una teoria vicina all’esperienza ( Lichtenberg , 1975, 1979, 1992). Rivolgendo l’attenzione sul senso di sé, il senso dell'oggetto, e sull’ esperienza di vitalizzazione e coesione ad opera dell’oggetto
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