Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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Psychology” (1890). Resnik passa in rassegna la descrizione freudiana dell’Io (Ego) come struttura dotata di funzioni (pensiero, coordinazione, funzionamento sintetico e integrativo, meccanismi di difesa), ma “il Selbst è rimasto un’idea ambigua, a cui gli psicoanalisti anglosassoni hanno dato un significato specifico nell’esperienza clinica” (Resnik, 1971-1972, p. 267; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Considerando il peso culturale che la nozione di self porta con sé, Resnik sottolinea l’importanza di discutere l’uso differente del concetto di Sé da parte di diversi autori, specialmente per quanto riguarda lo specifico discorso clinico di una particolare persona in analisi. Comunque, come esperienza vissuta , “la nozione del Sé/Selbst oltrepassa i limiti di una cultura particolare, perché non c’è un equivalente esatto in altre lingue… Questo problema certamente apre possibilità di esplorazione nell’ambito delle relazioni fra filologia, linguistica e psicoanalisi” (Resnik, 1971-1972, p. 267; corsivo aggiunto dall’Autore della voce; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Resnik illustra il modo in cui vari aspetti dell’esperienza del Sé nel processo clinico siano reciprocamente correlati e come essi emergano - per esempio la relazione del Sé con la dipendenza e la scoperta della propria identità o di una immagine globale di sé attraverso l’elaborazione di una relazione con un oggetto narcisistico. L’autore sostiene che, nel discorso clinico, il ‘Sé scopre il suo vero Sé’ attraverso l’alterità o la presenza dell’altro, affermando altresì che la relazione diadica apre sincronicamente alla relazione triangolare e perciò alla molteplicità. Enrique Pichon Rivière Non conosciuto come autore classico sul tema del Sé, Enrique Pichon Rivière con “Del Psicoanalisis a la Psicologia Social” (“Dalla psicoanalisi alla psicologia sociale”) (1971) ha ispirato un importante filone dell’identità psicoanalitica latino-americana, collegando psicoanalisi e psicologia sociale con importanti implicazioni per le concettualizzazioni teoriche e cliniche circa l’interconnessione (link /‘collegamento’) fra l’ambito psichico interiore e quello sociale esterno. Nel libro “The Linked Self in Psychoanalysis: The Pioneering Work of Enrique Pichon Rivière” (Losso, Setton and Scharff, 2017) sul contributo di Pichon Rivière, nella quarta di copertina Leticia Fiorini afferma: “Pichon Rivière ha proposto una psicologia sociale per la psicoanalisi, sottolineando i vincoli necessari fra il mondo interno e quello esterno” (citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). E inoltre, nella stessa pagina, Kernberg scrive: “L’originale concetto di ‘vincolo’ di Pichon Rivière spiega le connessioni relazionali tra le rappresentazioni del Sé e dell’oggetto, ed espande il concetto di vincolo alla descrizione delle formazioni gruppali intrapsichiche inconsce”. (idem) Secondo Pichon Rivière (1971), il processo terapeutico comincia con ‘un esistente’ (ciò che è manifestato esplicitamente) che dà origine alle interpretazioni del terapeuta. L’interpretazione dell’esistente e il movimento emergente che ne consegue sono l’unità di lavoro che costituisce la spirale dialettica. Quest’ultima mostra lo sviluppo del processo analitico, con le sue progressioni e regressioni alternanti. Le idee di Pichon Rivière riguardo al ‘gruppo interno’ sono state sviluppate ulteriormente da Samuel Arbiser (2013), che descrive come queste strutture interne di vincolo,

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