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De Mijolla, A. (Ed.) (2013). Dictionnaire international de la psychanalyse . Borenszstejn, C. (Ed.) (2014). Diccionario de Psicoanalisis Argentino (sotto “Bleger/Enquadre” e “Campo psicoanalitico”.
VIII. COMMENTI CONCLUSIVI
Il setting analitico istituito da Freud è chiaramente rimasto valido nell’attuale pratica clinica in tutte e tre le regioni. Gli sviluppi che sono avvenuti hanno prevalentemente riguardato la comprensione e la concettualizzazione dei significati inconsci del setting per il paziente e per l’analista, in particolare sulla scia del lavoro di Bleger e Winnicott. Il concetto di rêverie formulato da Bion ha condotto ad ulteriori elaborazioni del lavoro dell’analista (setting interno) e del processo analitico. La focalizzazione sull’atteggiamento analitico e sul lavoro dell’analista è connesso anche con lo sviluppo della concettualizzazione del controtransfert. I termini “setting” e “cornice” sono usati da alcuni in modo intercambiabile, mentre da altri essi sono differenziati in relazione alle “regole” e ai confini del setting e al processo che avviene nella cornice. In America latina vi è una esplicita preoccupazione riguardo alla necessità di adattare il setting psicoanalitico classico alle realtà culturali e sociali attuali, in quanto queste provocano una minor accettazione del setting tradizionale. Può darsi che la maggiore importanza che viene attualmente data al termine “setting” sia in parte connessa alla preoccupazione che i cambiamenti nelle modalità con cui può essere condotta una psicoanalisi (per es. attraverso le nuove tecnologie che implicano una presenza virtuale) possano rischiare di far perdere il significato e l’importanza di questo concetto fondamentale. In questo testo le pagine 1-12 sono state scritte principalmente – ma non esclusivamente – da fonti psicoanalitiche europee, le pagine 12-15 da fonti nordamericane e le pagine 16-17 da fonti latino-americane.
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