Torna all’indice
David Maldavsky (2004, 2007 e 2013), in ciò che il suo autore chiamò DLA (Algoritmo di David Liberman). L’altra direzione innovativa che ha preso il lavoro di Liberman risiede nella sua specifica rilevanza per la pratica contemporanea, nella valutazione come nelle implicazioni cliniche per il lavoro psicoanalitico, fornendo strumenti innovativi orientati all’odierna psicopatologia in tutta la sua complessità ed eterogeneità. Un esempio specifico degli ulteriori sviluppi in quest’area è la riformulazione da parte di Samuel Arbiser (1994) del processo delle libere associazioni, degli interventi interpretativi e dell’intero setting clinico, con conseguenze positive per i pazienti dalla struttura fobico-ossessiva e perversa: “…[Il fatto che] la formulazione non conservasse le caratteristiche di una classica interpretazione e inclinasse molto chiaramente nella direzione di un avvertimento, era coerente con il linguaggio dell’azione , che è stato il solo linguaggio il paziente abbia usato e compreso (distorsione pragmatica—Liberman, 1971-2)…” (Arbiser 1994, p. 741; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.)
IV. CONCLUSIONI: COMPLESSITÀ METODOLOGICA
I successivi passaggi dello sviluppo concettuale della Teoria della Comunicazione di Liberman posero una serie di questioni e controversie metodologiche. Furono caratterizzati dalla combinazione tra i tradizionali concetti psicoanalitici -quelli che si ipotizzano sottostare al dialogo comunicativo clinicamente osservabile- e la terminologia della teoria della comunicazione, della semeiotica e della linguistica, producendo una sistematizzazione diagnostica strettamente individualizzata. Alcune di queste sono risultate rilevanti per diverse aree della ricerca psicoanalitica, quando sia stata richiesta precisione empirica, organizzazione in categorie e un interscambio con i campi limitrofi. Liberman ha descritto il suo lavoro come un fermo tentativo di demistificare la psicoanalisi, liberandola dalla tendenza a divenire un cliché e una forma di indottrinamento. A tale rischio la psicoanalisi sarebbe esposta per via della propria peculiare natura e pratica, per le differenti teorie che raccoglie, e per il suo relativo isolamento dalla comunità scientifico- accademica. Al fine di evitare queste insidie, il lavoro di David Liberman tentò di raggiungere la singolarità di ciascun individuo, nel rispetto delle diversità della condizione umana. A tal fine, ha tentato con il suo lavoro di formulare risposte per le seguenti questioni, epistemologiche e metodologiche: - Come conciliare gli opposti obiettivi di un metodo che tenta di mettere in evidenza la singolarità di ogni paziente, dovendo allo stesso tempo -come ogni scienza- sistematizzare e costruire concetti astratti?
679
Made with FlippingBook - professional solution for displaying marketing and sales documents online