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miti personali dell’analizzando che emergono in seduta e descrive come gli analizzandi ricapitolino le relazioni con i primi caregiver sulla base di questi miti personali. Attingendo da Levenson, Katz afferma: "Il campo interpersonale contrae la "malattia" dell'analizzando, che consiste in modelli di esperienza vissuta generati ricorsivamente". L'obiettivo di questa modalità di intervento è "districare la coppia analitica dal campo malato... Un modo in cui questo viene affrontato è attraverso un'indagine dettagliata dei miti personali emergenti e dei modelli che ne derivano, per aprire nuove possibilità per l'analizzando" (Katz, 2017, p. 36-37, citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). In questo caso, la modalità di disponibilità dell'analista mette in primo piano un’impostazione attenzionale diretta per identificare tali schemi. Soprattutto, il riconoscimento e l’identificazione di questi schemi sta nella ricerca di una corrispondenza tra l'esperienza nel qui-e-ora e gli schemi ripetitivi del passato che corrispondono alla narrazione storica dell’analizzando. Allo stesso modo, un approccio neo kleiniano sarebbe orientato a riconoscere ed interpretare una relazione d'oggetto interna agita, insieme ad una valutazione dei modi in cui la fantasia inconscia si intreccia con tale modello interno. Creare connessioni con la narrazione storica dell'analizzando è parte della strategia interpretativa che guida questa impostazione dell’attenzione, insieme alla capacità dell'analista di riconoscere la relazione d'oggetto interna. Allo stesso modo, le difese sono rintracciabili in fantasie inconsce che includono formazioni di compromesso desiderio/difesa (Erreich, 2003). L'attenzione alle difese e l'analisi attiva delle formazioni di compromesso dell'analizzando, in particolare i modi in cui queste si intrecciano con le narrazioni storiche veritiere o costruite, richiede un approccio attenzionale più diretto. Un modo significativo in cui l'analista sviluppa il senso delle prime relazioni oggettuali del paziente è la comprensione dell'esperienza di transfert nel qui-e-ora. I modelli ripetitivi nel qui-e-ora possono corrispondere a configurazioni interiorizzate del sé e dell’oggetto che strutturano la relazione di transfert/controtransfert. L’obiettivo di questa modalità attenzionale di ascolto è di elaborare e ritrascrivere la narrazione storica dell'analizzando o i miti personali sulla sua storia - vedi la concezione di Laplanche (1994) sul bambino come ermeneuta - che avranno un ruolo nel processo evolutivo di ri-trascrizione storica e nella creazione di nuovi significati. Sebbene anche questa posizione includa una continua ricettività nei confronti dei modi di essere emergenti e forse nuovi, si pone l'accento sul riconoscimento e l'identificazione di ripetizioni difensive disadattive o di vecchi schemi relazionali che compaiono nel qui-e-ora. Questa seconda area di azione terapeutica rappresenta un aspetto dell’interesse a sviluppare anche una comprensione più profonda del passato, tuttavia non nel senso che i ricordi del passato esistano in modo statico, preformato o localizzabile internamente, né che siano costruiti senza modellarsi su una fantasia inconscia. Si presume che i riferimenti storici non siano in un rapporto uno a uno con ciò che è realmente accaduto, né che gli scenari messi in atto riproducano il passato in modo fedele. Vecchi schemi emergono e si sviluppano, venendo ritrascritti e ricostruiti nell'après-coup del processo analitico. La nuova esperienza è particolarmente orientata a contrastare le aspettative disadattive e gli scenari fissi del passato. In questo modo, le narrazioni storiche cambiano con l’evolvere del processo analitico.
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