Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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della madre, - sebbene anche altri aspetti della madre compaiano perfino nel rapporto più precoce. Se l’oggetto interno buono è radicato in maniera abbastanza stabile, esso diviene il centro di sviluppo dell'Io. "(Klein 1963, p.140).

"... l'integrazione, una volta compiuta, avrebbe l'effetto di attenuare l'odio per mezzo dell'amore e, in questo modo, di rendere meno potenti gli impulsi distruttivi. L'Io proverebbe allora un senso di maggiore sicurezza non solo per quanto riguarda la sua stessa sopravvivenza, ma anche la conservazione del suo buon oggetto ... Ma non è facile accettare l'integrazione. L'incontro tra gli impulsi distruttivi e gli impulsi d’amore, e tra gli aspetti buoni e gli aspetti cattivi dell'oggetto, fanno sorgere l'angoscia che i sentimenti distruttivi possano sommergere i sentimenti d'amore e mettere in pericolo l'oggetto buono. Nasce quindi il conflitto tra il perseguire l'integrazione come protezione contro gli impulsi distruttivi e il temerla per paura che quegli impulsi stessi mettano in pericolo la vita dell'oggetto buono e delle parti buone del Sé. "(Klein, 1963, p.142). Preservare internamente l'oggetto buono è il nucleo primario della teoria kleiniana. Nella sua teoria vi è un'attenzione particolare all'effetto delle forze distruttive sull'oggetto buono ospitato al proprio interno, ma l'obiettivo terapeutico è quello di aiutare le forze costruttive e amorevoli a prevalere su quelle distruttive. Per citare Klein: "un bambino soddisfatto che prende il latte con piacere, lenisce l'angoscia della madre; e la sua felicità si esprime nel modo in cui lo maneggia e lo nutre, facendo così diminuire l’angoscia persecutoria del bambino influenzando la sua capacità di interiorizzare il seno buono "(1963, p.160). La teoria di Klein, come quella di Freud, è basata sulle pulsioni. Le differenze risiedono nei parametri temporali, nel merito della fase finale di sviluppo (e della terapia), nella relativa importanza dei fattori interni ed esterni nello sviluppo e nell’eziologia della patologia: la teoria di Klein pone entro i primi 18 mesi di vita il raggiungimento della posizione depressiva (e della piena risoluzione dei conflitti edipici, con una completa strutturazione del Super-io) e l’integrazione delle diverse tendenze, di amore e odio, verso l'oggetto. Questo è diverso dal concetto di integrazione delle componenti parziali della pulsione - come descritto da Freud negli stadi psicosessuali – che invece si traduce nella formazione graduale di una struttura interna con conseguente formazione del Super-Io solo verso i cinque anni. Nel sistema teorico kleiniano, relativamente al peso dato ai fattori interni ed esterni (ambientali) coinvolti nello sviluppo e nella patogenesi, la fantasia ha un’importanza dominante mentre i fattori esterni, come angoscia o depressione materna, hanno un impatto minimo sullo sviluppo. Non esiste per Klein un equivalente all’esplicito riconoscimento di una complementarità complessa, come nelle "serie complementari" di Freud, e solo raramente vi sono accenni a come la qualità dell'elaborazione psichica dei genitori possa avere un impatto sul "livello" di scissione del bambino. Tuttavia, ancora oggi, il concetto di ‘oggetti interni inconsci’ rappresenta il principale e duraturo contributo che Klein ha dato alla psicoanalisi e alla Teoria delle Relazioni Oggettuali. Lo sviluppo che il pensiero Kleiniano ha portato si basa su questa scoperta, ed è

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