Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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Fairbairn, considerando che l’elemento fondamentale da cui partire è la natura direzionale della pulsione, avanzò due ulteriori proposte: (i) lo scopo finale della libido è l'oggetto (1941, p.56); e (ii) concepiamo l'energia come inseparabile dalla struttura (1944, p.157). Queste due fondamentali affermazioni, prese insieme, danno fondamento a "una psicologia del rapporto concepita sulla base di una struttura dinamica" (1944, p.159), una psicologia che non solo ha rielaborato i principi scientifici di base della teoria classica della libido, ma che ha anche reindirizzato lo sviluppo kleiniano della psicoanalisi inglese verso un obiettivo più profondamente relazionale. Fairbairn costruì così il primo coerente modello teorico delle relazioni oggettuali grazie a tre assi tra loro correlati: (i) una teoria originale dello sviluppo emotivo; (ii) una teoria alternativa della strutturazione psichica; (iii) un riesame della psicopatologia delle psicosi e delle psiconevrosi. 1. Fairbairn propone un processo di sviluppo che si caratterizza in base al modo e alla qualità della relazionalità oggettuale. In termini di parametri relazionali evolutivi, lo schema di sviluppo comprende tre fasi: (i) Stadio della dipendenza infantile (che è equivalente alla dipendenza orale), caratterizzato prevalentemente dalla modalità del “prendere”; questo stadio è ulteriomente suddiviso in una fase ‘orale precoce’ pre-ambivalente (caratterizzata dall’incorporare, succhia o rifiuta) e una fase ‘orale tardiva’ ambivalente (caratterizzata dall’incorporare succhia o morsica); (ii) Stadio di transizione tra dipendenza infantile e matura, che corrisponde alle due ‘fasi anali’ di Abraham (1924) e alla ‘fase genitale precoce (fallica)’; (iii) Stadio della dipendenza matura, caratterizzato prevalentemente dall’atteggiamento del ‘dare’, dove gli oggetti ‘accettati’ e gli oggetti ‘rifiutati’ sono esteriorizzati (1941, p. 63). 2. Il lavoro di Fairbairn del 1944 sulla ‘struttura endopsichica’ elabora una teoria della strutturazione psichica basata su uno schema di sviluppo. La relazione reale tra il bambino e la madre reale è descritta come "gratificante" o "non gratificante". Il parametro della gratificazione è basato sul bisogno di contatto piuttosto che su quello di soddisfazione della pulsione. Così, durante il primo stadio di dipendenza assoluta, gli aspetti gratificanti della madre vengono sperimentati dall’Io unitario originario (l’Io centrale’). D'altra parte, sembrerebbe che la non-gratificazione si riferisca alle inevitabili esperienze di frustrazione, e che la scissione dell'Io riguardi invariabilmente il dilemma esistenziale degli esseri umani: "un certo grado di scissione dell'Io è invariabilmente presente a livello mentale più profondo "(1940; p.30). C'è un’esplicita appropriazione della teoria Kleiniana, almeno all’inizio, nel postulare la posizione schizoide come posizione di base della psiche. Sebbene, come osserva Fairbairn : "La teoria di Freud della struttura mentale sia basata non poco su un esame dei fenomeni della melanconia…di conseguenza alla posizione depressiva viene dato un posto di importanza essenziale nella concezione di Melanie Klein…la situazione fondamentale mi sembra schizoide piuttosto che depressiva, almeno nella grande maggioranza di quelli che iniziano un trattamento analitico" (1944, pp. 119-120). Fairbairn descrive così "una situazione di frustrazione affettiva in cui il bambino giunge a sentire (a) che non è realmente amato dalla madre per sé stesso come persona, e (b) che il proprio amore per la madre non è realmente da lei apprezzato e accettato" (1940, p.40). La situazione viene vissuta come ‘altamente traumatica’ e conduce alla formazione di un ‘oggetto

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