Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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cattivo’ e, allo stesso tempo, porta al trasferimento di una relazione umana intima nella ‘realtà interna’. La seconda (b) evenienza si realizza quindi in una condizione traumatica, definita come “situazione esterna intollerabile", in cui la frustrazione dà origine all' interiorizzazione degli oggetti a scopo difensivo. Il meccanismo difensivo centrale è la scissione: in condizioni sfavorevoli, l’oggetto cattivo interiorizzato viene scisso in oggetto ‘eccitante’ e oggetto ‘rifiutante’, entrambi soggetti alla rimozione da parte dell'Io. L'oggetto eccitante è costituito dagli aspetti della madre che suscitano speranza e attrazione; l'oggetto rifiutante rappresenta gli aspetti deprivanti e rifiutanti della madre. Il primo è connesso ‘all’Io libidico’ come depositario della speranza; il secondo, al ‘sabotatore interno’ o all’Io anti-libidico come agenti di odio. La situazione che ne risulta è definita “situazione endopsichica di base”– cioè quella in cui vi è un Io centrale che utilizza vari meccanismi di difesa in relazione (i) all'Io libidico legato a un oggetto eccitante, e (ii) all'Io anti-libidico legato a un oggetto rifiutante (1946, p.180). L'Io centrale comprende elementi pre-consci e consci, oltre che inconsci; gli Io sussidiari sono normalmente inconsci. Nonostante l'uso di termini freudiani, la struttura tripartita della personalità che ne consegue non corrisponde in modo significativo al modello strutturale classico della psicoanalisi. A differenza di Freud, Fairbairn ipotizza che a partire da eventi relazionali reali si organizzino formazioni o strutture sé-oggetto distinte tra loro, basate sulla rimozione degli oggetti interiorizzati: Io centrale/oggetto ideale; Io libidico/oggetto eccitante; l'Io anti-libidico/oggetto rifiutante. In questo modello l'inseparabilità dell'Io e dell'oggetto è presentata in termini di "strutture sostanzialmente dinamiche derivanti dalla scissione di una originaria e unitaria struttura egoica dinamica presente all'inizio" (194, p. 181). Inoltre, mentre l'Io strutturale nel senso Freudiano classico è visto nella seconda topica come un derivato dell'Es non strutturato, Fairbairn ritiene "che l'Io libidico (che corrisponde all'“Es”) sia una parte scissa dell'Io dinamico originario" (1946, p.181). Nonostante le similarità metodologiche, la teoria della struttura endopsichica è incompatibile con il modello strutturale di Freud proprio per la differenza esistente nei principi teorici fondamentali. 3. Per Fairbairn, in generale, "si può dire che la psicologia si risolva in uno studio delle relazioni dell'individuo con i suoi oggetti [esterni], mentre, in termini analoghi, si può dire che la psicopatologia si risolva più specificamente in uno studio delle relazioni dell'Io con i suoi oggetti interiorizzati "(1943, p.86). E’ ancora evidente come vi sia un allontanamento dalla teoria classica, per il fatto che la prospettiva delle relazioni oggettuali non procede lungo la classica traiettoria definita che va dalla pulsione, attraverso la fantasia, fino al conflitto e alla rimozione, ma piuttosto introduce un’alternativa nell’ordine e nella fonte del conflitto. Il processo di maturazione in sè costituisce il cuore del conflitto, laddove la tendenza evolutiva verso la maturità si scontra con la tendenza regressiva a rimanere ancorati alla dipendenza infantile (1941, p.62). Mentre il modello psicopatologico della teoria classica si basa sull'idea di una regressione a differenti stadi dello sviluppo libidico, Fairbairn si concentra invece sulle varie manovre difensive (‘tecniche’) impiegate nel corso del processo di maturazione. Fin dalle origini la teoria della psicopatologia è stata formulata in termini di due ‘grandi tragedie’ correlate alla scissione dell'Io, riguardanti (i) individui che sentono il loro amore può

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