Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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evolutivo dell'aggressività (1951), sull'uso dell'oggetto (1969), le sue teorie sugli oggetti transizionali e fenomeni transizionali (Winnicott 1953, 1965), sul transfert-controtransfert (1949) e altro ancora, hanno un'ampia applicabilità negli studi sullo sviluppo, sulla teoria della clinica e della tecnica, e negli studi interdisciplinari su arte e creatività. III. D. Bowlby John Bowlby, supervisionato da Melanie Klein, rimase stupito da ciò che gli apparve come un interesse esclusivo, da parte di Klein, per la vita interiore di fantasia del bambino e da quanto fosse trascurato il rapporto reale del bambino con la madre. Bowlby (1969), nella sua dettagliata analisi dello sviluppo infantile primario - con speciale riferimento agli effetti della separazione traumatica dalla madre e alla sua inaccessibilità emotiva - ha considerato l'attaccamento alla madre come una pulsione primaria. In contrasto con la ‘pulsione primaria all’oggetto’ (‘primary object drive’) di Fairbairn, egli non si è occupato della strutturazione interna ma ha considerato principalmente gli schemi comportamentali e interpersonali. Diamond and Blatt (2007) considerano il suo lavoro come quello che ha maggiormente fornito un resoconto sull'espressione comportamentale delle relazioni oggettuali interiorizzate della diade madre-bambino. III. E. Sandler In Gran Bretagna Sandler (1963), e Joffe e Sandler (1965), ci mostrano quanto lo sviluppo cognitivo, affettivo e delle strutture che rappresentano relazioni oggettuali interiorizzate siano tra loro intimamente legati. Concentrandosi sugli studi di sviluppo delle strutture del sè, arrivano a una posizione simile a quella di Jacobson in Nord America (1964) e cioè che l'identificazione, che implica necessariamente una modificazione della rappresentazione del sè sotto l'influenza della rappresentazione dell'oggetto, dipende dalla misura in cui una particolare rappresentazione del sè si adatta alla configurazione difensiva complessiva dell'individuo.

IV. SVILUPPI TEORICI SUCCESSIVI E CONTEMPORANEI E LORO APPLICAZIONI CLINICHE IN EUROPA

IV. A. Sviluppi kleiniani Bion (1963) completa il passaggio, già presente nel pensiero di Klein, da una teoria di successive fasi evolutive verso una teoria delle "posizioni" - schizoparanoide e depressiva. Piuttosto che pensare al movimento da PS → DP, egli usa l'equazione PS↔DP, per indicare che le posizioni oscillano nel corso della vita. John Steiner (1981, 1987), basandosi sul lavoro

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