Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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VII CONCLUSIONI

Le Teorie delle Relazioni Oggettuali, e le loro prospettive, hanno considerevolmente contribuito allo sviluppo della teoria psicoanalitica e della pratica clinica. Il loro impatto ha raggiunto trasversalmente vari orientamenti psicoanalitici e toccato tutti i continenti. Tra i tanti, sono esempio di tale impatto: l’interesse e l’apprezzamento unanimi per la ricchezza delle dinamiche implicate nelle prime esperienze della vita preverbale, nonché per stadi e difese primitivi e arcaici; il riconoscimento crescente verso il concetto contemporaneo di processo analitico bipersonale e verso la dimensione intersoggettiva nel setting analitico; l’importanza assegnata agli aspetti non interpretativi delle funzioni dell’analista, e un mutamento nel concetto di controtransfert. In Europa, gli orientamenti attuali nella psicoanalisi delle relazioni oggettuali, sia in termini teorici che clinici potrebbero essere colti -ad esempio sullo sfondo della Teoria delle Relazioni Oggettuali britannica- in due differenti linee di sviluppo: l’evoluzione del pensiero kleiniano contemporaneo, e più recentemente i contributi apportati dalla tradizione degli Indipendenti sia all’interno della scuola inglese che altrove in Europa. Gli sviluppi contemporanei del pensiero kleiniano rimangono strettamente fondati su: (i) il concetto di ‘oggetti interni inconsci’; (ii) il meccanismo centrale di proiezione-introiezione; (iii) la teoria delle pulsioni revisionata, intendendo le pulsioni in connessione con gli ’oggetti interni’ come principali determinanti della motivazione. L’enfasi crescente nel pensiero post-kleiniano sull’oscillazione tra ‘posizione schizo- paranoide’ e ‘posizione depressiva’ per l’intero arco della vita, continua a trovare nuove evidenze cliniche. Gli sviluppi spaziano da nuove intuizioni sugli aspetti dell’invidia costituzionale, sui tipi di organizzazione patologica, sulle forme primitive e psicotiche del complesso edipico, fino agli sviluppi in corso nella tecnica kleiniana, che includono le dinamiche del cambiamento psichico, l’elaborazione del controtransfert, le interpretazioni “centrate sul paziente” e “centrate sull’analista”. L’evoluzione teorica e clinica del pensiero kleiniano contemporaneo continua ad essere fondato sui contributi dell’analisi infantile e della psicoterapia del bambino, particolarmente per quanto concerne le strutture non nevrotiche. Gli attuali sviluppi delle relazioni oggettuali portati avanti dal gruppo degli Indipendenti sono invece frutto di una serie alternativa di preoccupazioni teoriche e cliniche: l’interazione umana, gli affetti, l’ambiente, il trauma e l’attaccamento. Gli orientamenti contemporanei in questa prospettiva, o serie di prospettive, riflettono storicamente la ridefinizione del classico modello freudiano della mente nel senso di una più ampia concettualizzazione delle pulsioni (in particolare, i concetti di pulsione di vita e di ‘amore implacabile’), piuttosto che limitarsi semplicemente alle pulsioni appetitive e alla gratificazione da scarica pulsionale. Gli analisti che si riconoscono nella tradizione degli Indipendenti continuano perciò a considerare la realtà esterna come principale fonte di provenienza degli oggetti che subiranno il processo di interiorizzazione, con una concomitante enfasi tecnica, nell’incontro analitico, sulle comunicazioni consce ed inconsce del paziente. Molti degli Indipendenti contemporanei sono

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