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bambino sia predisposto alla "comunicazione, interazione e regolazione reciproca che inizia con le cure precoci e procede verso un dialogo dialogo fatto di cicli di retroazione..."(p 541; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Egli inoltre evidenzia il ruolo fondamentale del linguaggio durante la fase del Riavvicinamento (Blum, 2003). Il concetto di Separazione-Individuazione di Mahler rimane un contributo importante per la comprensione del periodo pre-edipico dello sviluppo infantile, nonostante attualmente abbia un ruolo marginale all’interno della Teoria dell'Attaccamento e della Teoria delle Relazioni Oggettuali. (Vedi anche la voce: EGO PSYCHOLOGY) V. Ac. Erikson Anche i contributi di Erik Erikson (1950, 1956, 1968) allo studio delle relazioni oggettuali precoci e alle loro influenze sullo sviluppo delle strutture dell'Io creano un ponte tra la teoria strutturale della Psicologia dell’Io degli anni '50 e lo studio clinico delle vicissitudini delle relazioni oggettuali. Erikson ha ipotizzato una successione d’introiezione, identificazione e identità dell'Io, che è stata seguita, seppur con qualche modifica, da alcuni degli orientamenti più influenti nel panorama attuale della Teoria delle Relazioni Oggettuali in Nord America (Kernberg, 1977). Erikson non distingueva tra le organizzazioni del sé e le rappresentazioni oggettuali. E’ stato l’importante lavoro di Edith Jacobson (1964) a chiarire la differenza tra le rappresentazioni del sé e dell’oggetto derivate dalle introiezioni primarie e il loro successivo sviluppo. V. Ad. Jacobson Come Mahler, Edith Jacobson (1964) è stata in grado di conciliare l’importanza data da Freud ai fattori costituzionali con quella data dagli studiosi dello sviluppo all’ambiente, proponendo una loro influenza reciproca lungo tutto il corso dello sviluppo. Jacobson ha descritto lo sviluppo dell'Io e del Super-Io in continuità con le rappresentazioni del sé e degli oggetti, dando maggior enfasi al ruolo degli affetti. I suoi contributi sono stati cruciali nell'introdurre il concetto di "immagini". o rappresentazioni del sé e dell’altro da sé, come elementi chiave nel funzionamento mentale (Fonagy, 2001). Lei riteneva che un bambino acquisisse rappresentazioni di sé e dell’oggetto con valenze buone (amorevoli) o cattive (aggressive) a seconda delle esperienze di gratificazione o frustrazione fatte con la madre. "Lei ha introdotto il termine rappresentazione per sottolineare come questo concetto sia da riferire all'impatto esperienziale del mondo interno ed esterno, e come le rappresentazioni siano soggette a distorsioni e modificazioni indipendentemente dalla realtà fisica" (Fonagy, 2001, 56; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Il concetto del Sé è stato visto come una struttura complessa che include "le rappresentazioni endopsichiche inconsce, preconsce e consce del Sé corporeo e mentale nel sistema dell’Io" (Jacobson 1964, p. 29). Nel suo fondamentale lavoro, Il Sé e il mondo oggettuale (1964), Jacobson ha
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