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alla normalizzazione delle conseguenze patologiche di un attaccamento di tipo ‘insicuro’, nei legami di gioco e nei sistemi affettivi erotici. La TFP dà particolare importanza all’interpretazione delle distorsioni del transfert dal punto di vista del ‘terzo’. (Confronta anche la voce CONFLITTO, TRANSFERT). V. Bb. Ogden Thomas Ogden (1989) è stato in grado di sviluppare un’integrazione originale dei contributi innovativi di Klein e Bion (PS<->D). Ha sviluppato il lavoro di Bick, Meltzer e Francis Tustin, mettendo in luce una posizione precoce e presimbolica, a dominanza sensoriale, da lui chiamata contiguo-autistica : “La posizione contiguo-autistica è un’organizzazione psicologica primitiva operante dalla nascita che genera le forme più elementari di esperienza umana. È una modalità a dominante sensoriale in cui un primo, incipiente sentimento di sé si costruisce sul ritmo della sensazione, in particolare delle sensazioni epidermiche. [...] È pertanto estremamente difficile da descrivere in parole. Questa posizione riflette la ritmicità delle prime esperienze di accudimento, dell’essere tenuti e cullati dalle braccia della madre. Queste esperienze sono ‘oggettuali’ in un senso molto specifico e molto limitato della parola. La relazione all’oggetto in questa modalità non è certamente una relazione tra soggetti, come avviene nella modalità depressiva; e neanche una relazione tra oggetti, com’è il caso della modalità schizo-paranoide. Si tratta di un rapporto tra forma e sensazione di accudimento, tra battuta musicale e sentimento del ritmo, tra percezione del duro e sentimento del limite. Sequenze, simmetrie, periodicità, ‘adattamento’ pelle a pelle, sono altrettanti esempi di contiguità e costituiscono gli ingredienti di una iniziale e ancora rudimentale esperienza di sé” (Ogden, 1989. Trad. It. 1992, pp.40-41). Qui il punto centrale è nell’idea che la contiguità di due superfici generi un’esperienza di superficie sensoriale, piuttosto che la sensazione di due superfici che si incontrano o come alterità differenziate o fondendosi tra loro. V. Bc. Modelli Relazionali Diversi modelli relazionali, nel panorama concettuale nord americano, hanno sottolineato di volta in volta la soggettività analitica, questioni di genere e sessuali, il trauma, le prime fasi dello sviluppo e gli stati primitivi della mente. In una rassegna sul tema, Harris ha osservato come, “colto il quadro nel suo complesso, vi siano diversi fili conduttori, molteplici influenze e molte figure notevoli, […] ma come sia stato Mitchell (1988, 1993 a e b, 1997, 2000) il vero catalizzatore, l’autore […] che ha dato avvio a questo movimento” (Harris, 2011, p.704; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T).
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