Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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Tale differenziazione è stata messa in dubbio da Diana Rabinovich (1990). La Teoria della Simbiosi di Bleger (1967) mostrava come la posizione glischro-carica potesse essere considerata un’alternativa intermedia tra narcisismo e relazioni oggettuali. Bleger partiva dall’idea di uno stadio narcisistico primario in cui il soggetto ritiene l’oggetto una parte di sè, e solo grazie a ripetute esperienze di frustrazione giunge a riconoscere l’esistenza di qualcosa di differente da sé, che non gli appartiene. Per Etchegoyen tuttavia l’intera opera freudiana poggia sul concetto di narcisismo primario. L’oggetto cui Freud si riferisce nei Tre Saggi sulla Teoria Sessuale (1905) è l’oggetto della pulsione. È un oggetto talmente contingente e insignificante che rimanerci legato è considerato patologico e definito come punto di fissazione. Le relazioni oggettuali sono possibili per Freud solo a partire dal momento in cui una nuova operazione psichica va a costituire l’Io (Freud, 1914). Etchegoyen considera la teoria delle relazioni oggettuali come patrimonio della Scuola Britannica: Jones, Klein, Fairbairn, Winnicott, Balint, Paula Heimann, tra i tanti. L’elemento in comune tra questi autori è il riconoscimento dell’importante ruolo svolto dalle relazioni oggettuali, e l’idea di un mondo interno che sia il risultato di processi di introiezione e proiezione. Secondo Etchegoyen, l’articolo di Jones dal titolo “Odio ed erotismo anale nella nevrosi ossessiva” (1913) costituisce un punto di svolta nella storia del pensiero psicoanalitico. È infatti in questo lavoro che per la prima volta l’erotismo anale non viene concepito come una forma di autoerotismo, ma al contrario come l’aspetto di una relazione d’odio e d’amore con la madre che educa e si prende cura del bambino. Nel concetto di aphanisis di Jones è già possibile rinvenire i primi elementi che porteranno alla teoria delle relazioni oggettuali, sebbene gli sviluppi più consistenti partiranno dall’opera di Melanie Klein e, anni dopo, di Fairbairn. Un importante contributo portato da Horacio Etchegoyen all’esplorazione delle prime relazioni oggettuali nel processo psicoanalitico è l’aver descritto il transfert precoce , inteso come forma particolare di nevrosi di transfert che occorre interpretare. Alla base di questo concetto vi è il riconoscimento dell’esistenza di forme di relazione oggettuali fin dal principio della vita (Klein, 1955), e la nozione di fantasia inconscia. L’esistenza di un transfert precoce, che riflette i primi stadi di sviluppo, consente di investigare quel periodo pre-verbale in cui non esiste processualità preconscia delle memorie e che si colloca nella fase pre-edipica descritta da Freud (1931, 1933) . Tutto questo apre la strada alla verifica di quelle teorie che cercano di esplorare le fasi precoci dello sviluppo e del conflitto. VI.Ab. Leon e Rebeca Grinberg: Modalità di Relazioni Oggettuali nel Processo Psicoanalitico I Grinberg (1981) ritengono che le relazioni oggettuali non possano essere comprese al di fuori del loro nesso con la nozione di “oggetto” (la natura dell’oggetto col quale il soggetto si trova in relazione), e con il “tempo” e “spazio” in cui avvengono. Gli autori ritengono che la

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