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VI. D. Focus Interpretativo: Transfert versus Extratransfert Come abbiamo visto nell'introduzione, è stata sollevata la questione di fino a che punto l’analisi di transfert sia l’unica efficace forma di interpretazione, e come corollario se l'attività interpretativa dell'analista debba essere esclusivamente limitata agli interventi riguardanti il transfert. Mentre oggi una minoranza di analisti nordamericani ritengono che le interpretazioni di transfert siano quelle terapeuticamente efficaci, la maggioranza parte è del parere che ci siano molti problemi nella vita del paziente che meritano l'attenzione dell'analista in quanto affettivamente dominanti negli scambi comunicativi in seduta e collegati al transfert. Di conseguenza, questi analisti sostengono che l'interpretazione del corrispondente conflitto inconscio centrato su quella relazione extratransferale può essere utile, perché l’affetto dominante si trova lì. Alla fine, tuttavia, i principali conflitti patogeni inconsci tendono ad essere ancorati a strutture difensive caratteriali che diventeranno resistenze transferali. Pertanto, l'analisi sistematica del transfert è vista ampiamente come l'obiettivo essenziale, ma non esclusivo, dell'attività interpretativa dell'analista. L'approccio kleiniano è sempre stato orientato a massimizzare l'analisi sistematica del transfert, ma oggi questa tendenza si è sviluppata anche all’interno degli indirizzi relazionali e della Psicologia dell’Io. Anche la psicoanalisi francese ha dato più spazio a questo aspetto del lavoro. VI. E. Gli Approcci basati sulle Relazioni Oggettuali – Configurazioni Transferali Mature e Arcaiche Anche la comprensione della natura della regressione transferale si è spostata sulla concettualizzazione di transfert determinati dalle prime relazioni oggettuali, primitive e arcaiche, in contrasto con i successivi e più maturi transfert edipici. I conflitti edipici e pre- edipici tendono a essere condensati in transfert regressivi con una predominanza di sviluppi aggressivi, in contrasto con una più chiara differenziazione dello stadio di sviluppo nei transfert meno regressivi ove predominano conflitti sessuali infantili. Alla luce della Teoria delle Relazioni Oggettuali contemporanea è stata chiarita e arricchita la comprensione degli aspetti identificatori e proiettivi degli sviluppi del transfert individuati nel trattamento dei gravi disturbi di personalità. Nel caso dell'organizzazione nevrotica di personalità, gli enactment predominanti nell’intreccio transfert/controtransfert che si sviluppano durante il trattamento implicano l'identificazione del paziente con un aspetto del suo sé infantile, e la proiezione della corrispondente rappresentazione dell'oggetto sull'analista. Meno frequente è l’inversione di questo enactment, ossia il caso in cui il paziente si identifica con la rappresentazione dell'oggetto mentre proietta la corrispondente autorappresentazione sull'analista. Al contrario, tali inversioni sono frequenti nel caso di una psicopatologia grave; qui inversioni consistenti e il sistematico alternarsi di rappresentazioni di sé e dell’oggetto diventano la regola, e ciò conferisce un carattere apparentemente caotico agli sviluppi del transfert (Kernberg, Yeomans, Clarkin et al., 2008).
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