Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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1938 durante la Guerra Civile Spagnola (1936-39). Nel 1942, insieme ad altri, fondò l’Associazione Psicoanalitica Argentina della quale fu Presidente in diversi periodi. In uno dei suoi primi articoli, “La Transferencia afectiva en el Psicoanàlisis” (Il transfert affettivo in psicoanalisi), del 1931, sottolineò l’importanza di rendere cosciente, nel corso del trattamento psicoanalitico, la sottomissioni masochistica inconscia al Super-io che il paziente trasferisce sull’analista. Nello stesso anno, Garma presentò un articolo per diventare membro della Società Psicoanalitica Tedesca, dal titolo “Die Realität und das Es in del Schizophrenie” (Realtà e l’Es nella schizofrenia), che fu pubblicato nella rivista Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse, Volume XVIII (1932), 2. Tracce del pensiero di Garma si possono trovare nel autori che seguono. VII. Aa. Heinrich Racker Nato in Polonia, H. Racker fu costretto dalla persecuzione nazista a emigrare a Buenos Aires nel 1939. Cominciò la sua analisi di training con Angel Garma e influì molto sullo sviluppo del pensiero e della pratica psicoanalitica in America Latina (Garma, 1931). Racker si concentrò su quanto succede all’analista in connessione all’analizzando durante l’analisi. Dunque, parallelamente alle dinamiche transferali, egli approfondì lo studio di ciò che definì dinamiche di contro-transfert, la cui attenta valutazione consente all’analista una maggior comprensione del transfert. Egli considera non solo gli aspetti di ripetizione, ma anche tutto ciò che di nuovo accade nello scambio tra analista e analizzando. Racker sviluppò alcuni concetti in un periodo in cui, secondo la sua opinione, non veniva prestata sufficiente attenzione alla resistenza al transfert e all’analisi dei sogni. C’era una tendenza a interpretare i conflitti, ma sembravano essere ignorate le motivazioni profonde che ne sono l’essenza, così come l’appagamento dei desideri all’interno del sogni. Egli attribuisce queste differenze tecniche alle oscillazioni insite nel pensiero stesso di Freud. In Estudios sobre técnica psicoanalítica (Studi sulla tecnica psicoanalitica), Racker (1958) osservò che Freud voleva risparmiare ai pazienti l’intensità e la violenza della ripetizione, dunque alle volte sembrava voler limitare la tendenza ad attribuire alla nevrosi di transfert un ruolo centrale nel trattamento. Il contributo di Racker al concetto di transfert è stato primariamente quello di enfatizzare taluni processi inconsci che avvengono all’interno dell’analista, i quali lo inibiscono e lo ostacolano nell’offrire le interpretazioni appropriate durante il trattamento: dette loro il nome di contro-resistenze al lavoro di interpretazione. Il Contro-transfert è la risposta effettiva al transfert. Di conseguenza, egli applicò il metodo freudiano di trasformare ciò che era diventato un ostacolo (quindi il contro-transfert) in uno strumento che allargasse la comprensione per ‘rendere conscio l’inconscio’ (vedi la voce CONTROTRANSFERT).

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