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proseguano spontaneamente nell’analizzato e che tutte le sue successive esperienze vengano utilizzate nel nuovo senso di cui egli si è impadronito. Ciò si verifica effettivamente e, nella misura in cui si verifica, è quel che rende l’analizzato idoneo a diventare analista”. (Freud, 1937, p. 531). Egli inoltre indica che sia il non essere in grado di ‘lasciare andare’ il paziente che la riluttanza a curarlo, sia l’invidia sessuale che potrebbe spingere l’analista all’acting out, costituiscono dei pericoli che mettono a rischio l’evoluzione dell’analizzando. Egli sottolinea che solo conoscendo la propria ‘equazione personale’ l’analista ridurrà il pericolo di indurre o ‘innestare’ (‘grafting’) la propria nevrosi nel paziente. Una leggenda della situazione analitica è l’analista senza angoscia e senza rabbia; questo, secondo Racker, corrisponde agli ideali tipici della nevrosi ossessiva, che può condurre al blocco mentale e alla rimozione. Al contrario, la vera obiettività implica che l’analista includa la sua stessa soggettività o il controtransfert come oggetto costante di osservazione e analisi. Racker descrive le identificazioni concordanti con l’analizzando: l’Es dell’analista che si identifica con l’Es del paziente, il suo Io con l’Io dell’analizzando, e ugualmente per quanto riguarda il Super-io. Inoltre, Racker distingue queste dalle identificazioni complementari, che sono connesse con gli oggetti interni dell’analizzando. Per esempio la disposizione dell’analista all’empatia, che a sua volta ha origine nel controtransfert sublimato, permette identificazioni concordanti. Quando queste ultime sono rifiutate, prevalgono le identificazioni complementari. Per individuare queste identificazioni, Racker sottolinea l’importanza delle esperienze di controtransfert coinvolte nelle idee e posizioni controtransferali. Le idee controtransferali emergono dalla particolare risonanza che si verifica nell’analista a causa della corrispondenza con la costellazione psicologica dell’analizzando. Le idee controtransferali appaiono grazie all’attenzione liberamente fluttuante suggerita da Freud e non pongono rischi per l’obiettività, a meno che non vengano trascurate. Al contrario, sono le posizioni controtransferali non riconosciute (come ad esempio la rabbia dell’analista verso il comportamento frustrante dell’analizzando) ad avere conseguenze. Egli descrive inoltre fenomeni di para-controtransfert, fenomeni connessi ai transfert fatti dal paziente durante il trattamento su persone a lui o lei vicine. Allo stesso modo, nei transfert dell’analizzando può emergere un para-transfert su persone, luoghi e istituzioni connesse con il suo analista (para-transfert). Racker inoltre stabilisce una distinzione tra angoscia paranoide (quando l’analista è spaventato dall’essere attaccato o danneggiato dal suo paziente) e angoscia di controtransfert di natura depressiva, che in generale corrisponde a una difesa masochistica nel paziente che induce nell’analista una tendenza a riparare e a esperire il paziente come se fosse danneggiato. C’è una corrispondenza tra l’angoscia paranoide dell’analista e l’identificazione del paziente con oggetti persecutori, dai quali il paziente tenta di proteggersi tormentando l’analista. È in questi casi che l’analista avverte un’angoscia paranoide.
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