Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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psicoanalitico (Cesio, 1993). Mostrando la sua natura simil-pulsionale, questo amore cerca soltanto il totale possesso dell’oggetto fino al punto di distruggerlo, portando contemporaneamente all’autodistruzione. Cesio sostiene che esso cerca di realizzare il ‘bambino straordinario-fallo’, che trova nella morte la sua espressione più alta. Ciò che è ora manifestato nell’amore di transfert è ‘il morto’, ciò che fu sepolto nell’inconscio e appare sotto forma di questa espressione narcisistica: il ‘bambino straordinario-fallo’ riappare nel transfert come coppia costituita da paziente straordinario-analista. Il setting analitico, basato sull’astinenza, ripete la frustrazione originaria per entrambi i membri della tragica scena che si sta rendendo visibile : ‘bisogno e desiderio’ devono essere trasformati in “forze propulsive [per il malato] al lavoro e al mutamento” (Freud, 1914, p. 369). La teoria psicoanalitica considera l’esistenza di un inconscio, una formazione sepolta, il ‘morto’ (the ‘dead’), l’Io Ideale. Si tratta di una struttura inconscia che può essere dedotta dalla letargia e da alcune manifestazioni ‘attuali’, come risultato del trauma originario: la castrazione fallica. Nella sua formazione troviamo il complesso di Edipo primario, tragico e sepolto. È ‘ideale’ perché contiene una parte dell’Es che non è arrivata a diventare Io post- natale. Si tratta di ciò che non è mai stato conscio dunque non è mai stato rimosso, è l’inconscio sepolto, senza tempo né spazio, ‘attuale’. Si manifesta nella nevrosi attuale, muto, silente e con manifestazioni corporee come angoscia, letargia e altri disturbi somatici. Si basa sulla proto- fantasia edipica, che costituisce l’Io primario. A proposito del concetto di ‘morto’, è una costruzione che facciamo a partire dai contenuti sepolti che scopriamo nella letargia, e diventa conscia attraverso rappresentazioni mortifere, tra le quali le rappresentazioni di aborto sono paradigmatiche, oltre a quelle di demone, incubo, vampiro, spettro, fantasma, e alla nevrosi attuale. Prima, nel 1956, Racker aveva presentato un caso clinico su una reazione terapeutica negativa, il cui aspetto essenziale era la presenza di oggetti ‘morti’ e la immobilità del mondo interno del paziente. L’anno successivo egli presentò un altro caso in cui riportava la noia e la sonnolenza dell’analista (Racker, 1957). Cesio concorda sia con Freud sia con Racker sul fatto che, quando si tratta di transfert e controtransfert, non c’è spazio per dilemmi etici o morali, ma soltanto per questioni di buona tecnica. L’analista nella sua risposta al transfert nevrotico assume la domanda sessuale del paziente come proprio scopo e talvolta cerca inconsciamente di raggiungere questo obiettivo seducendo il paziente nella sua inermità. Gli analisti avranno sempre la gratitudine dei propri pazienti quando si atterrano fermamente all’obiettivo di analizzare. Il dramma dell’analista è che la tecnica, il setting astinente, promuovono transfert sessuali incestuosi e al tempo stesso li frustrano. Questi sono transfert ‘reali’, che non sono né rappresentazioni immaginarie, né realtà. L’analisi progredisce in un equilibrio instabile. Se rimane nell’immaginario, allora il

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