Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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V. CONCETTI COLLEGATI

Il modello Contenitore/Contenuto ha generato parallelismi con altre teorizzazioni che concepiscono la mente come “spazio”, e che si focalizzano sulla necessità di interiorizzare una funzione materna nell’ottica di sviluppare la capacità di pensare/simbolizzare/mentalizzare. Si dovrebbe anche distinguere il concetto di Contenimento da quello di Holding (Winnicott, 1960). Il concetto winnicottiano di Holding illustra, riguardo all’aspetto del contenimento, che non si può comprendere un neonato indipendentemente dalla madre, e che l’interiorizzazione della funzione materna di Holding è necessaria per lo sviluppo mentale. Tuttavia il termine Holding è molto più ampio e comprende sia una sensibilità psichica aumentata nei riguardi dei bisogni del neonato, sia un Holding fisico e una disponibilità ambientale totale (Winnicott, 1960). D’altro canto, il concetto di Contenimento implica un coinvolgimento intrapsichico più attivo da parte dell’oggetto, cosa che dipende maggiormente dalla sua propria personalità. Esther Bick (1968), Donald Meltzer (1977 [1975]) e più tardi Didier Anzieu (1992), in modi leggermente differenti, elaborano il concetto di un Io-pelle che ha una funzione di contenimento. André Green (1996 [1993, 1999]) sottolinea la necessità di un’allucinazione negativa della funzione materna per poter creare uno spazio interno adatto alla simbolizzazione. Questi ultimi concetti sono differenti da quelli bioniani poiché richiamano l’attenzione anche su stati della mente dove lo spazio psichico si pensa che non sia stato ancora raggiunto, e si riferiscono anche ad altri modi primitivi di relazione (prima cioè dell’identificazione proiettiva), come l’identificazione primaria e adesiva.

VI. USO ATTUALE E CONCLUSIONI

Il modello Contenitore/Contenuto ha una vasta applicazione nella psicoanalisi contemporanea. Nella psicoanalisi clinica la funzione di Contenimento è considerata della massima importanza dalla maggioranza degli psicoanalisti attuali, indipendentemente dal loro orientamento teorico. Questo termine si usa non soltanto per la comprensione dei processi che riguardano l’identificazione proiettiva, ma anche per lavorare con stati psichici che sono dominati da eccessive emozioni/tensioni dovute a trauma e/o a stati psichici indifferenziati. Oggi molti sottolineerebbero anche l’importanza di interiorizzare la funzione paterna, non solo la reverie materna e la funzione alfa, cioè il collegamento del padre alla madre, che possa così consentire a quest’ultima di conservare uno stato bilanciato nella mente nel momento stesso in cui accudisce ai bisogni del proprio bambino, e al tempo stesso permettendo così l’instaurarsi di uno spazio triangolare. La teoria bioniana del Contenitore/Contenuto fornisce un nuovo fondamento logico al tema dell’efficacia terapeutica. E’ una teoria del pensiero basata

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