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l’insight, quell’istante in cui un aspetto della storia individuale è rielaborato e nuove prospettive vengono prese in considerazione. L’intero processo si sviluppa senza senso del tempo, all’interno di un calmo presente la cui natura è spesso circolare, ma che in altri momenti può far emergere il nuovo.
VIII. COMMENTI CONCLUSIVI
Dalla iniziale e semplice attribuzione di un nome - da parte di Freud - ad un errore compiuto dalla mente umana, la multiforme esplorazione del transfert portata avanti successivamente dal pensiero creativo di Freud e dei suoi seguaci è giunta a definire il transfert stesso come uno degli aspetti più decisivi del pensiero psicoanalitico e del lavoro clinico. Attraverso l’evoluzione della teoria psicoanalitica si è sviluppata una diversa concettualizzazione delle forze retrostanti l’aspetto ripetitivo del transfert e la sua attivazione nell’interazione con l’analista. Mentre tradizionalmente lo spostamento e/o la proiezione erano considerati i meccanismi primari di come le passioni e i conflitti infantili riguardanti aspetti precoci del rapporto Sé-mondo oggettuale fossero ‘rigiocati’ nel transfert, il quadro è diventato molto più complesso. Alcune visioni contemporanee sostengono che, oltre a ricreare vecchie relazioni oggettuali, il transfert contempla la ricerca di nuovi oggetti evolutivi, e che i fenomeni di transfert si possono intendere come co-creazioni all’interno di un campo dinamico variamente concettualizzato, o facendo riferimento ad altri concetti “triadici” e/o transizionali, oppure riferendosi alla dialettica delle interazioni analista-analizzando. Mentre si approfondiva la comprensione delle molteplici connessioni tra processi intrapsichici ed interpsichici, dei ‘ruoli’ e della temporalità all’interno del setting psicoanalitico, molti autori di differenti scuole di pensiero hanno prodotto convincenti esempi dell’importanza clinica e teorica delle influenze bidirezionali che scorrono tra analista ed analizzando. Il “binomio” la “diade” o la “coppia” analitica sono diventati l’elemento di importanza fondamentale per considerazioni cliniche e teoriche, ed il Transfert e la sua controparte il Controtransfert sono diventati partner dinamicamente collegati. La definizione del meccanismo della “identificazione proiettiva” è uno dei tanti tentativi di dare un nome e di spiegare queste influenze reciproche e bidirezionali. Analogamente, da una prospettiva teorica differente, concetti quali l’“oggetto-sé” ed il “transfert oggetto-sé” sottolineano l’importanza dell’intreccio inseparabile tra il sé e l’oggetto. Nell’ampliarsi della visione della matrice transfert-controtransfert, un crescente risalto è stato dato alle questioni della “rappresentazione” o “rappresentabilità” dell’esperienza psichica o bio-psichica, e alla visione dell’analisi come processo in cui la partecipazione dell’analista aiuta l’analizzando a simbolizzare esperienze che risultavano prima indefinite e non rappresentabili.
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