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tre articoli rendono esplicito anche un importante cambiamento che fu vitale nello sviluppo della teoria delle trasformazioni diversi anni dopo, e che si stava evolvendo nel modo di Bion di osservare i fenomeni psicoanalitici. Il seguente passaggio in “Attacks on linking” mostra questo cambiamento. “In verità, se parliamo di un oggetto parziale come di una struttura anatomica (e il paziente, col suo continuo eguagliare i suoi pensieri a degli oggetti concreti favorisce nell’analista il crearsi di questa analogia) rischiamo di fraintenderci, perchè la relazione d’oggetto parziale è una funzione che può essere omologata alla fisiologia e non all’anatomia, alla nutrizione e all’intossicazione, all’amare e all’odiare e non al seno.”( p.146) In sintesi: le funzioni mentali e i processi messi in moto da emozioni ed esperienze emotive divennero oggetto di osservazione psicoanalitica, e Bion, con la teoria delle trasformazioni, ha fornito un modello per la loro natura in continua evoluzione. La teoria del pensiero ha preceduto il modello bioniano delle trasformazioni; viene presentata in “The psycho-analytic study of thinking” (Bion 1962a, VI, pp. 153-161; rititolato A theory of thinking nel 1967) [“Una teoria del pensiero” (1970)], e nel suo primo libro, “Learning from Experience” (Bion 1962b, IV, pp. 261-365) [“Apprendere dall'esperienza” (1972)]. La teoria del pensiero propone uno schema di sviluppo che origina dalle emozioni e in cui la mente sviluppa i suoi processi di pensiero proprio per modulare quelle stesse emozioni. Ha proposto che i segni L, H e K rappresentino le qualità di collegamento emotive legate all'amore, all'odio e alla conoscenza. “Learning from Experience” introduce anche la teoria delle funzioni di Bion (pp. 263-266; pp. 269-271). Il suo secondo libro, “Elements of Psychoanalysis” (Bion 1963a, V, pp. 7-86) [Elementi della psicoanalisi (1973)] , continuò queste indagini. Contiene uno strumento da lui chiamato “La Griglia” (introdotto per la prima volta in “Learning from Experience”), che ha particolare rilevanza per la teoria delle trasformazioni (vedi sotto, “Trasformazioni, La Griglia e Comunicazione Laterale”). In definitiva, Bion ha derivato la sua teoria delle trasformazioni dalle teorie del pensiero e delle funzioni (vedi più avanti, “Le trasformazioni” e la “Teoria del pensiero”). Bion usa il termine ‘trasformazioni’ in due modi correlati, in uno come modello di osservazione teorizzato e nell’altro come termine che descrive una forma di cambiamento mentale evolutivo in corso. La forma base e matematizzata della teoria è: O ➔ Tα ➔ Tβ Questo può essere applicato al primo esempio di Bion di un pittore in un campo di fiori. Ricapitolando, esiste un sentiero e un campo di papaveri; arriva un pittore, sviluppa esperienze emotive che si evolvono e crea un dipinto che riflette quegli stati emotivi. Bion ha sottolineato che questo processo preserva alcune essenze o qualità del campo di fiori reale e gli stati emotivi del pittore dall'inizio alla fine.
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