Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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non indica una fragilità mentale patologica, ma piuttosto che l’invariante rimane non distorto attraverso la serie di trasformazioni. La trasformazione del movimento a moto rigido corrisponde al concetto classico di transfert nevrotico di Freud. La trasformazione proiettiva corrisponde al concetto di identificazione proiettiva di Klein (1946). Le trasformazioni proiettive distorcono l'invariante, proprio come un proiettore cinematografico posizionato di traverso, ad ampio angolo rispetto allo schermo di visualizzazione, proietta immagini distorte. Bion usò molti esempi matematici per illustrare queste idee. II. Dk. Trasformazioni in Allucinosi Le Trasformazioni in Allucinosi comprendono sia un aspetto fondamentale dell'osservazione clinica psicoanalitica, sia uno stato dell'essere onnipresente ma spesso nascosto. Questo argomento fa riferimento a stati mentali preclusi alla comunicazione basata sul linguaggio o T(K) e che sono correlati a T(O). Ancora una volta, ciò rende impossibile descrivere direttamente le trasformazioni in'allucinosi, e i testi pertinenti sono poco chiari, vagamente mistici e spesso piuttosto ambigui. Bion capì che il suo testo era molto difficile e incoraggiò i lettori a prendersi il tempo per lavorarci (Bion 1970, VI, 243-244). Non sorprende che ciò abbia creato significative controversie su come interpretarlo (ad esempio, Civitarese 2015a, 2015b; Sandler 2015). I passaggi centrali sono costituiti dal capitolo 10 di “Transformations”, in particolare pp. 242-246, e soprattutto dal capitolo 3 di “Attention and interpretation”, intitolato “La realtà sensuale e psichica” (Bion 1965, V, 240-257; 1970, VI, 242-254). A creare un po' di confusione si aggiunge il fatto che la psichiatria nordamericana non usa il termine "allucinosi", mentre nella psichiatria britannica l'allucinosi si riferisce allo stato in cui si verifica l'allucinazione, ed è in questo modo che Bion usa il termine (Bion 1965, V, p. 199). Un’altra difficoiltà deriva dalla tesi di Bion, indirettamente affermata ma cruciale, secondo cui le trasformazioni in allucinosi possono essere utilizzate nel lavoro con tutti i pazienti, e non solo con quelli che soffrono di stati psicotici. Bion descrisse l’allucinosi sintomatica in modo diretto: “Nel campo dell'allucinosi, l'evento mentale è trasformato in un'impressione sensoriale e, sempre in tale campo, le impressioni sensoriali non hanno significato; esse danno piacere o dolore. In questo modo il fenomeno mentale insensibile ( unsense-able ) viene trasformato in un elemento beta che può essere evacuato e reintrodotto in modo che gli atti non esprimono un significato, ma piacere o dolore. (Bion 1970) I pensieri vengono trasformati in impressioni sensoriali non mentali; il pensiero, e quindi la comunicazione basata sul linguaggio, viene distrutto. Anche se Bion non lo afferma direttamente, l'allucinosi patologica può essere rappresentata come K ➔ O. Questo insieme di trasformazioni potrebbe essere descritto più precisamente come trasformazioni in allucinosi, sebbene Bion non usi questa frase. Bion si interessò agli approcci psicoanalitici ai pazienti psicotici durante tutta la sua carriera. Si tratta di un lavoro difficile perché “il mezzo della trasformazione dell'analizzando

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