Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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incarnato nel movimento del nucleo della psiche, chiamato da Bion pre-concezione. Il modello secondo cui la preconcezione cerca una realizzazione per generare concezioni (pensieri) è costituito da tre tempi, epistemologicamente distinti dalle quattro fasi delle pulsioni freudiane. Possiamo definirlo come un modello non strutturale. Il movimento della pre-concezione, osservato attraverso il principio di complessità, descrive l'evoluzione umana in termini nuovi; in effetti, si potrebbe considerare il modello della pre-concezione come una rappresentazione di quella complessità che Bion chiamava anche “O” (1965). Questo modello considera gli esseri umani come “creature neoteniche” a sviluppo lento, che conservano alcune caratteristiche pre-natali e neonatali anche negli stadi avanzati del loro sviluppo (Chuster, 2018). L’essere umano viene messo al mondo ancora molto immaturo e questo per diminuire i fattori innati e ampliare la capacità di apprendere dall'esperienza. La vita, situata nella mente inesplicabile, è una questione di apprendimento dall'esperienza. La Complessità della pre-concezione , ad esempio, può essere analizzata attraverso la sua formazione e i suoi derivati nel campo dei pensieri e del linguaggio, cioè la produzione di significati e di parole e i suoi effetti nel corpo. In questo senso, ogni pensiero (concezione) si riferisce a uno stato indeterminato, a una dimensione totale sempre aperta al cambiamento, che si costituisce attraverso un legame referenziale in cui ‘contenitore’ e ‘contenuto’ interagiscono costantemente nell'ambito della capacità della funzione alfa come un’estensione, nel corso dell’esistenza, di quanto avviene nelle interazioni tra la madre e il bambino attraverso la funzione di rêverie. Questo legame referenziale è fondamentale per il processo analitico. Si esprime concretamente come uno stato di indeterminazione nella psiche, e nel processo psicoanalitico attraverso le trasformazioni del processo associativo. Per esempio, quando un paziente racconta un sogno, nessuno può prevedere quali saranno le associazioni ad esso collegate e dove porteranno. Analogamente, non si può prevedere quali cambiamenti da uno stato mentale ad un altro si verificheranno dopo un'interpretazione. Questo è il principio etico- estetico dell' Incertezza , associato al principio di Incompletezza . Un'altra conseguenza di questo legame referenziale è il carattere infinito del suo sviluppo. Chuster (1999, 2002, 2014 e 2018) lo ha chiamato principio di Infinito . Ciò consente di affermare che l'inconscio umano va necessariamente al di là di ciò che si racchiude sotto il termine di “Inconscio freudiano”. Ad esempio, se si parla dell'Inconscio, significa che è già fuori dal soggetto. L'inconscio si è già espanso e richiede una nuova interpretazione. È necessario introdurre un altro termine: il più appropriato per Bion è il termine inaccessibile , cosicché l'inaccessibilità può essere considerato un altro principio etico-estetico . La pre-concezione più importante per la psicoanalisi è la preconcezione edipica , perché comprende tutte le altre. Ancora una volta, utilizzando il principio di complessità, si propone di pensare oltre l'ambito classico di applicazione della teoria edipica. Per esempio, se l'analista fa delle associazioni con il mito di Edipo, queste associazioni non saranno mai le stesse nei diversi momenti della sua pratica e non si potrà mai prevedere dove porteranno. Un'altra caratteristica importante della pre-concezione edipica è il suo costante riferimento alla sfera mentale. Per esempio, il bambino cerca prima la mente della madre, per arrivare al seno fisico,

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