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metaforici alle trasformazioni a moto rigido e alle trasformazioni proiettive di Bion, nonché alle trasformazioni in allucinosi, alle quali dedica diverse pagine. Si è, inoltre, soffermato sul contributo di Korbivcher relativo alle “trasformazioni autistiche” (pp. 229-230).
III. Bb. Lawrence Brown Lawrence Brown ha scritto molto su Bion e ha pubblicato un libro, denso e approfondito, intitolato “Transformational Processes in Clinical Psychoanalysis: Dreaming, Emotions, and the Present Moment”, che ha dedicato a Grotstein (Brown 2019). In esso Brown ha apportato contributi significativi allo studio e all'applicazione del pensiero di Bion, e ha considerato la teoria delle trasformazioni uno snodo centrale per l'osservazione psicoanalitica, per l'intervento clinico e la successiva teorizzazione. Il capitolo 4, “Bion’s Transformations and clinical practice”, utile sia per chi si avvicina al pensiero di Bion sia per chi lo ha approfondito, presenta un'ottima panoramica del concetto e ne approfondisce le implicazioni cliniche. Brown sottolinea il valore orientativo dell'opera di Bion, soprattutto quando afferma che la teoria delle trasformazioni e le sue ampie applicazioni possono “suggerire una nuova e ulteriore Weltanschauung per la psicoanalisi; una visione del mondo che enfatizza il costante cambiamento, l'evoluzione e la crescita” (p. 203. Citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Brown dedica due capitoli allo studio delle tesi di Korbivcher sulle trasformazioni autistiche, e aggiunge un'altra categoria che chiama trasformazioni somatiche; in un suo esempio clinico illustra che “si è verificato un processo di trasformazione che ha registrato un'oscillazione tra il corpo della signora G. percepito come smembrato e, solo pochi istanti dopo, sufficientemente integrato da poter comunicare verbalmente”. (p. 217. Citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Il lavoro di Brown fornisce un esempio creativo e utile per considerare la psicoanalisi dal vertice dei processi di trasformazione. Nel loro insieme, i libri di Grotstein e Brown offrono una panoramica completa delle prospettive nordamericane sull'opera di Bion, in particolare sulla teoria delle trasformazioni. III. Bc. Howard Levine Howard Levine ha applicato in modo significativo il concetto di trasformazione di Bion e su questo tema ha scritto numerosi articoli e due libri, uno curato con Brown e l'altro con Giuseppe Civitarese. In quest'ultimo è presente il lavoro di Levine su “O”, l'elemento originario dei processi mentali trasformativi (Levine e Brown, 2013; Levine e Civitarese 2016). Levine usa il termine “trasformazioni” più di frequente rispetto agli altri autori nordamericani che si sono occupati del lavoro di Bion. Ad esempio, egli sostiene che secondo Bion “l'azione terapeutica dell'analisi - il cui scopo è la trasformazione e l'espansione delle capacità di funzionamento psichico del paziente - è strettamente legata alla funzione dell'analista come contenitore dell'esperienza emotiva non metabolizzata e proiettata del paziente”; “Questa è una visione dell'Io come dotato di una funzione vitale e persistente di trasformazione inconscia,
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