Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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denominazione, significazione, risignificazione, organizzazione e riorganizzazione attraverso il ricordo e l'associazione”; “La capacità di trasformare i dati grezzi e non elaborati dell'esperienza in elementi psicologicamente rappresentabili (mentalizzabili) sarebbe uno dei principali obiettivi dello sviluppo psicologico, l'essenza di buon funzionamento dell'attività mentale, oltre che il cuore degli obiettivi trasformativi del processo psicoanalitico” (Levine 2007, p. 963; Levine 2009, p. 963). 963; Levine 2009, p. 342; Levine 2014, p. 218. Citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). In ogni caso, Levine utilizza il concetto di base di Bion senza alcuna modifica. III. Bd. Annie Reiner Annie Reiner , nel suo testo “Bion and Being” (Reiner 2012), esamina il concetto di “O” all'interno della teoria delle trasformazioni, concentrandosi sugli elementi mistici, metafisici e religiosi dello stesso. “‘O’ rappresenta uno stato metafisico indescrivibile, al di là della comprensione razionale e quindi della descrizione verbale” (p. xii). La Reiner afferma che il raggiungimento dello stato mentale adatto all'accesso e al contatto con ‘O’ può essere rappresentato da un “nuovo spazio analitico senza limiti e infinito”, “un luogo di consapevolezza esperienziale piuttosto che di giudizio”, “ uno stato della mente, uno stato di transizione”, “l'individualità e l'essere”, “un tipo di verità che conosciamo a livello istintuale al di là della consapevolezza cosciente”, (Citazioni tradotte per questa edizione, N.d.T.) e ulteriori denominazioni compaiono in tutto il volume (pp. xii; 2, 37). La Reiner ricorre alla poesia, alla religione, all'arte, alla filosofia per indicare un concetto che, secondo lei, va al di là del linguaggio e del pensiero cognitivo (si veda anche il capitolo 3 di “The Quest for Conscience and the Birth of the Mind” [Reiner 2018]). III. Be. Thomas Ogden and Judith Mitrani Altri due autori nordamericani, Thomas Ogden e Judith Mitrani , integrano il lavoro di Bion nel loro approccio multidimensionale agli stati primitivi della mente. Gli articoli e i libri di Ogden non esaminano le trasformazioni in quanto tali , in quanto in generale i suoi interessi sono orientati piuttosto verso i concetti bioniani di rêverie e di identificazione proiettiva. Ogden cita il termine trasformazione raramente, usandolo nella forma essenziale adottata da Bion: “Bion propone un gruppo di funzioni psicologiche (che complessivamente chiama ‘funzione alfa’) che trasformano le impressioni sensoriali in una forma che può essere registrata, organizzata e ricordata a livello psicologico. Queste impressioni sensoriali, così trasformate, sono quindi utilizzabili per il pensiero conscio e inconscio” (Ogden 1992, p. 123-124, Ediz. Ital.). Analogamente a Ogden, Mitrani si focalizza sugli stessi aspetti del pensiero di Bion e usa anche il termine “trasformazioni” in modo del tutto simile. La psicoanalista americana sostiene che la funzione di contenitore implica “la funzione alfa o la capacità metabolica o di trasformazione del contenitore, o ancora la sua capacità di bonificare o rendere dotati di significato gli aspetti proiettati dell'esperienza del bambino” (Mitrani 1996, p. 121). Qualche anno più tardi ha scritto che la madre “deve tollerare il peso di queste proiezioni sulla sua mente

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