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e sul suo corpo per tutto il tempo che è necessario per poterle pensare e comprendere, un processo che Bion ha definito trasformazione” (Mitrani 2014, pp. 19, 68. Citazioni tradotte per questa edizione, N.d.T.)
III. Bf. Louis Brunet Un esempio di approccio integrato proveniente dal Canada francese è la sintesi sull’argomento che Louis Brunet (2010) ha fatto del pensiero “tardo-bioniano” (secondo Grotstein, 2005) e del pensiero francese (De M'Uzan, 1994). Brunet offre una specifica costruzione clinica del concetto di Contenimento, caratterizzata da aspetti “fantasmatici” e “reali” che devono essere compresi congiuntamente. La complessa tassonomia in cinque punti di Brunet - che porta a un'adeguata risposta ‘trasformativa’ di contenimento - comprende le fasi intermedie dell'elaborazione di Grotstein (2005) delle ‘induzioni che toccano la madre/analista’ e l'amalgama di De M'Uzan (1994) di tali ‘induzioni’ insieme ai conflitti e le ansie inconsce “sfiorate” dalla madre/analista, che danno origine alle ‘chimere’. Tali chimere devono essere “comprese e trasformate” dall'analista/madre. Questo lavoro può essere visto come una “digestione psichica” sia delle proiezioni del paziente/bambino sia dei conflitti e degli affetti dell'analista/madre mobilizzati dalla proiezione. L'analista/madre deve quindi restituire un “contenuto digeribile”, contrastando al contempo il pericolo di inviare al paziente identificazioni contro-proiettive (vedi la voce separata CONTENIMENTO). In questo caso l'accento è posto sull'interpretazione trasformativa, che fa riecheggiare la prospettiva di Grotstein e, in modo diverso, quella di André Green (2006) - figura influente nel Canada di lingua francese - il quale concettualizza la trasformazione come un passaggio dall'impulso dell'Es alla rappresentazione inconscia.
III. Bg. (Differente) Uso del Termine in Altri Modelli Concettuali della Psicoanalisi Nord-americana
III. Bga. Trasformazione evolutiva Uno dei concetti principali della teoria psicoanalitica contemporanea sullo sviluppo di tipo epigenetico, ossia il concetto di ‘trasformazione evolutiva’, riflette in generale la capacità interna di organizzare e riorganizzare l'esperienza e di consolidare e riconsolidare nuove strutture e formazioni psichiche nel corso della vita. Rispetto ad altre modalità di cambiamento, che risultano da una progressione graduale e da spostamenti quantitativi, la trasformazione evolutiva è considerata come un nuovo modo di organizzare le strutture precedenti (Olesker 2011). Il concetto di trasformazione evolutiva, qui descritto sommariamente, ha suscitato un ampio interesse in molti analisti nordamericani, dai Freudiani contemporanei agli Psicologi del Sé.
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