Prestiti alle PMI: la strada verso approvazioni in tempo reale
Le PMI sono note per essere il fondamento dell’economia. Guidano la crescita, promuovono la concorrenza e creano posti di lavoro, ma quando si tratta di ottenere rapido accesso al credito devono accodarsi in fondo alla fila. Garantire prestiti alle aziende è in larga misura un processo lento e arduo per gli istituti finanziari tradizionali. Si tratta di pratiche che richiedono tanta documentazione, avanzano a una lentezza esasperante e spesso si traducono in bassi tassi di approvazione. Perché? Ciò è dovuto al fatto che per i finanziatori risulta difficile e costoso valutare il rischio di insolvenza di un’azienda senza ricorrere all’intervento umano. Se confrontassimo il prestito alle PMI a un’auto, questa sarebbe una limousine degli anni ‘80, col motore scoppiettante e in grado di raggiungere i 90 km/ora in poco più di 60 secondi, con un po’ di fortuna. Non esattamente quello che si dice vivere nella corsia di sorpasso. Ma non sarebbe giusto incolpare i finanziatori. È difficile vincere una gara di velocità quando per il prestito ci si affida a un veicolo vintage che corre in una pista nota per la sua difficoltà. In particolare quando il veicolo, nato per i consumatori e non per le aziende, è ingombrante come un autobus di linea, ma deve attenersi alle rigide regole della strada (nello specifico le tolleranze al rischio). Per molti finanziatori di PMI, l’esito positivo di un iter nella sua forma attuale, dalla bandiera a scacchi (compilazione di una richiesta di prestito) alla linea del traguardo (approvazione del prestito e, naturalmente, erogazione dei fondi) si misura in giorni, settimane o anche mesi. Il finanziamento in giornata resta dunque un miraggio per le PMI. Ma cosa succede quindi alle PMI che oggi necessitano di fondi? Una ricerca dimostra che il 44% delle PMI ricorre ai finanziamenti per coprire le spese di gestione e ci si può aspettare che tale numero aumenti notevolmente in concomitanza con emergenze e periodi di incertezza economica. La stessa ricerca rivela che il 56% delle PMI ha necessità di fondi per espandere l’attività o per perseguire nuove opportunità. Per le PMI, attendere settimane o mesi per l’approvazione si traduce in ritardi significativi nell’esplorare le opportunità di crescita o, nell’ipotesi più sfavorevole, nella chiusura dell’attività. Le PMI non sono prive di opzioni quando necessitano di credito, infatti:
quando sono in cerca di fondi, le PMI contattano in media 2,7 istituti e presentano tre richieste.
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