salubrità dei prodotti e la sicurezza degli alimenti e l’attenzione alle persone e agli addetti del settore. In un contesto già di per sé sfidante, infatti, sempre più un comparto agroalimentare sostenibile dovrà rispondere a scelte d’acquisto non più dettate semplicemente dal prezzo e dalla percezione della qualità, ma anche dalla valutazione della sostenibilità nelle sue dimensioni fondamentali: • Sostenibilità Economica : intesa come promozione dello sviluppo sostenibile delle filiere produttive che sappiano fruttare al meglio le nuove tecnologie dell’innovazione, della digitalizzazione, della trasparenza di mercato (standard) e della tracciabilità dei processi produttivi per rendere le imprese del settore sempre più competitive dal punto di vista di efficienza economica e di reddito. • Sostenibilità Ambientale : intesa come adozione di processi produttivi volti a ridurre l’impronta ambientale aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre e ottimizzare l’uso dei fattori di produzione (soprattutto pesticidi e fertilizzanti), le emissioni di CO2, e la tutela della biodiversità, che punti cioè verso un nuovo modello di “business vede” che includa anche investimenti in bioeconomia circolare. • Sostenibilità Sociale : intesa come responsabilità etica e sociale, capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione, partecipazione, giustizia, spreco alimentare) equamente distribuite per classi e genere nonché della tutela delle tradizioni enogastronomiche e culturali delle comunità locali Nell’intera catena di approvvigionamento alimentare sempre più la sostenibilità assume rilevante potere contrattuale e fattore di competitività nelle relazioni commerciali. Infatti, in tale contesto particolare attenzione dovrà essere rivolta alla riconoscibilità del sistema agroalimentare sostenibile sia in fase ascendente della catena del valore (dalla produzione alla commercializzazione) sia in fase discendente (dalla commercializzazione
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