NORCIA 2023 - GLOCAL ECONOMIC FORUM ESG89

abbattimento delle “distorsioni del sistema”. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha chiarito che il lavoro dignitoso avvantaggia non solo il singolo lavoratore e la sua famiglia, ma tutta l’economia, in quanto il potere d’acquisto alimenta anche lo sviluppo delle imprese, piccole, medie e grandi che siano. Quindi, la dignità del lavoro è risorsa. La dignità del lavoro è benessere. La sfida sociale è, dunque, la protezione contro la disoccupazione, incentivando una crescita economica duratura. L’obiettivo è un’occupazione piena e produttiva, con salari minimi adeguati ed equi e con la creazione di posti di lavoro di qualità. Ma dignità vuol dire anche crescere, esprimere sé stessi e realizzarsi nel lavoro: le persone devono sentirsi bene, stare al sicuro, essere soddisfatte, ispirate e non sotto pressione, stressate o non valorizzate Da qui nasce l’ulteriore esigenza di reclutare Talenti e di creare Talenti. Non si tratta soltanto di puntare sulla persona giusta, ma di valorizzarla nel modo più opportuno e vantaggioso. Il lavoro deve rispondere a necessità specifiche e fondamentali per le persone: oltre a definire il proprio ruolo in famiglia e in società, è parte imprescindibile dell’identità di ognuno perché dà sostentamento, protezione, senso di appartenenza, stima e realizzazione sia economica che personale. Vivere serenamente nel luogo di lavoro aiuta a strutturarsi e a strutturare la vita con ritmi adeguati. La soddisfazione personale è in grado di influenzare l’intero andamento dell’azienda, compresi fatturato e produttività. Bisogna lavorare sul benessere dei dipendenti, investendo sulla formazione, sulla motivazione diffusa, sul senso di appartenenza ad un gruppo, sull’apprezzamento e sul riconoscimento, sullo sviluppo delle competenze. Coltivare l’interesse per il lavoro e per la mission aziendale.

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