Sappiamo tutti che l’equilibrio tra il prezzo del prodotto e potere di acquisto del consumatore è, ad oggi, molto delicato. È per questo che si deve essere supportati da un sistema paese che “educhi” le popolazioni a riposizionare la propria scala dei valori per i beni di consumo, anche rinunciando ad alcune abitudini per dare spazio ad altre più importanti per migliorare il nostro futuro, ad esempio, privilegiare l’acquisto di prodotti di qualità, durevoli e sostenibili anziché cedere all’impulso consumistico ( si pensi all’obsolescenza della tecnologia o all’abbigliamento “fast fashion” ). Anche l’Agroalimentare Italiano può fare molto e queste nuove esigenze ci porteranno benefici incalcolabili nel lungo periodo; dovremo lavorare sulla sostenibilità della filiera di prodotto, aumentare il livello di professionalità dei nostri collaboratori, orientare la produzione alla qualità piuttosto che alla quantità, cambiare le abitudini alimentari e sì, dovremo anche accogliere i nuovi ritrovati della tecnologia, come ad esempio le proteine da fonti alternative. Non possiamo arrestare l’evoluzione, sarebbe una battaglia persa, ma dobbiamo concentrare i nostri sforzi al fine di evolvere anche i nostri modelli economici; attività che saranno a beneficio sia per i consumatori che per il futuro del pianeta.
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