arrivo di pochi pendolari ma centro di attrattività di un turismo slow, legato all’immagine dell’Umbria che intendiamo continuare a promuovere con successo. Quindi diventeranno i centro di smistamento di coloro che inviteremo a venire in Umbria per visitarla salendo nella nostra dorsale ferroviaria, portando volendo la propria bici, oppure utilizzando quelle che ognuno potrà trovare nella sala del bike sharing di ogni stazione. Parimenti verranno utilizzati ingenti fondi PNRR per la velocizzazione della linea Orte-Falconara grazie al raddoppio di alcune tratte marchigiane, la cui gara è in corso (1,2 mld€), e l’introduzione della tecnologia ERTMS per velocizzare la tratta Orte-Terni e quella Foligno-Spoleto. Abbiamo in corso la richiesta di materiale rotabile modernissimo come i 12 Coradia Alstom da 200 km/h di velocità di fiancata che ci garantirà l’ingresso in direttissima oltre ad altri minuti preziosi che guadagneremo nel ridurre i tempi di percorrenza. Non ultimo stiamo ottenendo 20 milioni per realizzare la pista ciclabile turistica che collega il Tirreno con l’Adriatico da cui l’Umbria era fin qui stata esclusa insieme a poche altre regioni. Molti altri progetti sia stradali che ferroviari bollono in pentola ma finanziati con altre fonti come il FSC ed il contratto di programma. La Regione ha fatto di tutto per presentarsi con il curriculum di miglior livello in merito alle progettazioni ed alle autorizzazioni inerenti l’utilizzo dei fondi PNRR. Noi quindi ci siamo, adesso la parola spetta al Ministero che dovrà dare il proprio assenso alle richieste di finanziamento con cui dare gambe a quella che ho chiamato una vera e propria rivoluzione copernicana che entro dieci anni andrà a dotare l’Umbria di opere fondamentali per rompere l’isolamento atavico che l’ha fin qui caratterizzata in modo da dare gambe al proprio sviluppo.
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