IL COLORE DEI SUONI
termine viene da ranj “essere colorato”.
bellezza dei suoni, descrivendo le polifonie della scuola di Notre Dame. Ancora attualmente si definisce colore la resa timbrica dei vari strumenti e il carattere dell’orchestrazione, ovvero non ciò che è tracciato sulla carta pentagrammata, quanto l’effetto di quelle sonorità. Definire i suoni, le loro qualità e le reazioni che producono non è mai facile e anche nel linguaggio comune si fa spesso ricorso al vocabolario proprio di altre percezioni sensoriali: tattili (i suoni sono pungenti, morbidi, ecc.),
Ognuno dei rāga è infatti associato a un’emozione, una stagione e un momento del giorno, dunque a un’atmosfera caratterizzata da una sua propria luminosità e da sfumature e colori diversi. Anche nella tradizione musicale europea c’è un’osmosi del termine colore tra l’ambito della percezione visiva e musicale. Nel De mensurabilis musica Joannes de Garlandia afferma che il color è la
di Serena Facci*
I rāga sono il principio basilare della musica classica indiana. Sono strutture melodiche a fondamento della composizione di brani musicali e delle improvvisazioni realizzate durante le performance. Il
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*Professoressa associata in Etnomusicologia - serena.facci@uniroma2.it
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