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Mabuse e la critica cinematografica italiana

di Matteo Berardini*

Che relazioni intercorrono tra lo stato della critica cinematografica e le forme culturali di un dato momento storico? Quanto e cosa di quei discorsi, battaglie e posizionamenti intellettuali, di quelle pratiche commerciali e flussi di mercato, può dirci di come cambia il nostro modo di pensare, costruire, vedere, vendere e comprare immagini? È a partire da queste domande di carattere generale che ho impostato il mio percorso di ricerca dottorale, facente parte del corso in Beni Culturali, Formazione e Territorio con indirizzo in Musica e Spettacolo, e giunto adesso al suo terzo anno. Nello specifico, il mio progetto consiste in uno studio storicistico della critica cinematografica italiana nel periodo che va dalla fine degli anni Settanta a metà dei Novanta. L’obiettivo è quello di ricostruire, attraverso risorse archivistiche e fonti orali, le trasformazioni della critica, intesa come discorso culturale incentrato su due poli: da una parte, la crisi della critica, per come viene

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*Dottorando in Beni Culturali, Formazione e Territorio - matteoberardini@gmail.com

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