Uninews TorVergata #Zero

È dunque l’asessualità sintomo di malattia? Molti asessuali direbbero certamente di no. Ma la risposta più corretta che si può dare è: dipende.

Esistono condizioni mediche, come la carenza di alcuni ormoni, che portano allo sviluppo del cosiddetto disturbo del desiderio sessuale ipoattivo – cioè a un progressivo disinteresse nei

verso persone con cui sussiste un forte coinvolgimento emotivo ( demisessualità ) . C’è poi anche chi sperimenta passioni romantiche nei confronti di un o

“clinica” del suo essere Hikikomori . Stiamo percorrendo un percorso di onesta autocoscienza di Luca che già promette di ritornare in aula perlomeno per mettersi alla prova e capire meglio se la sua scelta è tale, cioè libera da condizionamenti, o è la “sindrome della Volpe e l’Uva”: una rinuncia generata dalla difficoltà o presunta incapacità di raggiungere l’obiettivo, in questo caso sessuale. Certamente, la sua storia di “zero” sesso insegna che la sessualità non è solo la più affascinante e stimolante attività umana, alla base della stessa vita, ma un “sintomo” complesso da riconoscere, gestire e curare quando malato, come efficacissima rappresentazione della salute generale, di quella psicologica e, naturalmente, di quella relazionale.

una partner, senza tuttavia percepire in alcun modo lo stimolo ad avere rapporti sessuali. Ed esiste infine,

confronti della sessualità: tuttavia è raro che queste

situazioni diventino così gravi da causare un completo distacco nei confronti del sesso. Esistono poi condizioni di vulnerabilità psicologica o psichiatrica come la depressione o i disturbi di personalità, in cui la mancanza di attrazione sessuale è comune. Anche una omosessualità nascosta e non accettata per colpa di un ambiente familiare e sociale omofobo può essere alla base di una rinuncia al sesso. Esistono anche condizioni in cui l’asessualità è invece essa stessa un orientamento sessuale, o per meglio dire, parte di uno spettro di orientamenti che spazia dal completo disinteresse (asessualità) all’attrazione solo

verosimilmente, chi è asessuale perché ancora non ha incontrato quella persona che funzioni da “innesco” nei confronti di un

aspetto della sessualità probabilmente sopito.

La domanda di Luca, espressione della Covid-generation, probabilmente, cade in un contesto sociale molto particolare, in cui l’isolamento contribuisce ulteriormente a creare una barriera che frena le fisiologiche pulsioni, sessuali e non solo. In questo specifico caso è difficile capire se l’asessualità di Luca sia un orientamento sessuale, o una manifestazione

Fonti

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