HIKIKOMORI A SESSO ZERO
di Andrea Sansone*
di migliaia che transitano nelle diverse Facoltà, ma è anche un ragazzo che, da qualche tempo, ha progressivamente scelto di distanziarsi dai contesti sociali. In un nostro primo contatto via e- mail, Luca si è auto-definito un Hikikomori , usando il termine giapponese che indica chi preferisce vivere in disparte e ritirarsi dalla vita sociale. Come prevedibile, Luca ci ha chiesto un consulto in remoto. «Vorrei parlarle della mia sessualità: mi sono confrontato con altri ragazzi come me, e ho qualche dubbio che vorrei risolvere con gli esperti sessuologi medici».
pomeriggio di settembre, entrambi affacciati a un’asettica finestra di Teams attraverso la quale Luca mi racconta la sua storia: una famiglia con qualche problema, ma come tante, con un padre un po’ assente e una madre un po’ troppo presente; un periodo di crisi adolescenziale aggravato dal lockdown; una forte spinta a essere sempre il meglio del meglio per non deludere le aspettative. Un cocktail che, iniziata la vita universitaria, ha fatto implodere Luca, che da tempo non segue più le lezioni in aula e non dà esami, preferendo invece passare le sue giornate fra computer, console e libri.
«Ma zero zero?» «Sì, doc, assolutamente zero».
Luca (nome di fantasia) è uno dei tanti studenti del nostro Ateneo che si rivolge al servizio di consulenza sessuologica – SeCS Cathedra – messo gratuitamente a disposizione degli studenti e dei dipendenti di Tor Vergata dalla Cattedra di Endocrinologia e Sessuologia Medica (ENDOSEX) del Prof. Emmanuele A. Jannini, in attesa che il Servizio Sanitario Nazionale si accorga che la salute sessuale è un aspetto irrinunciabile della salute generale. Luca è uno studente fra le decine
Ed eccoci qui, in un caldo
*Ricercatore di tipo B in Endocrinologia - andrea.sansone@uniroma2.eu
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