Credi in un DIO che non puoi vedere

sono ancora considerati documenti di prima categoria dagli storici; ad esempio esistono solo 7 copie delle opere di Platone, e 5 di quelle di Aristotele. Anche se tutti i manoscritti del Nuovo Testamento fossero distrutti, saremmo in grado di ricostruire l’intero Nuovo Testamento, ad eccezione di circa undici versetti, grazie agli scritti dei padri della chiesa del periodo antecedente al 325 d.C. Anche gli storici non cristiani hanno dovuto ammettere che, secondo gli standard scientifici, archeologici e storici applicati ad un qualsiasi manoscritto antico, il Nuovo Testamento che possediamo oggi è attendibile al 99,9 per cento. Non si può dubitare nemmeno di una parola su 1.000, né delle principali dottrine esposte. Per quanto concerne la Bibbia ebraica, la maggioranza degli studiosi ebrei e cristiani ha utilizzato il Testo Masoretico, datato attorno all’anno 1.000 d.C. Nel 1947, un giovane pastore scoprì ciò che noi oggi chiamiamo I Rotoli del Mar Morto, nelle caverne di Qumran (Israele), nelle vicinanze del Mar Morto. Sono così state ritrovate considerevoli porzioni dell’intero Antico Testamento. Sono facilmente databili attorno, o anteriori, al tempo di Cristo (100 a.C. - 70 d.C.). La copia del libro di Isaia de I Rotoli del Mar Morto, ad esempio, è così identica al Testo Masoretico che sono state riscontrate soltanto otto discrepanze minori.

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