Se aggiungiamo tutto questo alla reverenza e ai metodi scrupolosi adottati dagli scriba ebrei nel ricopiare, controllare, e ricontrollare le copie manoscritte della Bibbia ebraica, compreso un sistema di numerazione matematica per ‘controllare le corrispondenze’, ci rendiamo conto del perché la Bibbia sia il testo letterario meglio conservato fin dai tempi antichi. Chiunque può mettere in discussione il messaggio, ma non la sua storicità. La Bibbia cristiana nel suo complesso è un pezzo di letteratura miracoloso. I suoi 66 libri (39 nel Vecchio e 27 nel Nuovo Testamento) sono stati scritti in un periodo di tempo di circa 1.600 anni, da 40 autori, in tre continenti diversi (Asia, Europa, Africa). È stata scritta in tre lingue diverse (ebraico, aramaico e greco), con molti stili letterari diversi (poetico, storico, parabole, proverbi, allegorico), in ogni genere di condizioni (sul campo di battaglia, in tempo di pace, in ricchezza, in povertà, in prigionia, per mare, in palazzi, nel deserto), da ogni genere di persone (pescatori, pastori, re, un dottore, un rabbino, un esattore delle tasse, scriba, sacerdoti, e su ogni tema immaginabile (Dio, la salvezza, il sesso, il denaro, il matrimonio, la famiglia, la guerra, la politica, la religione, le relazioni, la leadership, gli affari, etc.). Nonostante tutto questo, leggendo la Bibbia non sembra un miscuglio disordinato e frammentato, ma un insieme armonico.
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