La nostra esistenza avrebbe uno scopo? Se Giovanni è un vero ateo dovrebbe rispondere negativamente. Se la vita sulla terra non è altro che, scusate l’espressione, qualcosa di rigurg itato per caso dall’universo, come può esistere uno scopo più elevato? Nel migliore dei casi per Giovanni la vita sarebbe un breve festino. Una volta finita la festa, è finita definitivamente. Secondo Giovanni, esiste una differenza morale tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? - Probabilmente no. Secondo il suo credo naturalistico e materialistico l’uomo è semplicemente una forma di vita evoluta del regno animale. Probabilmente Giovanni considera l’insegnamento del bene e del male da parte della società, come un fatto culturale, o come il risultato di qualche gene dell’autoconservazione. In ogni caso Giovanni considera la verità come relativa (in altre parole, non concreta, sempre soggetta a cambiamenti). - “Quello che è vero per te può non esserlo p er me”. Non esisterebbero più la verità assoluta, il bene o il male. L’eccezione potrebbe trovarsi nella scienza. Gli atei spesso trattano la scienza come una cosa sacra. Giovanni, tuttavia, deve stare attento a come esprime la sua convinzione che non esistono assoluti; infatti se dice: “Non esistono assoluti”, si esprime facendo uso di un assoluto. Se afferma invece: “La verità non esiste”, allora gli si può domandare se la sua affermazione è
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