Ogni pianta di questo mosaico vivente non è scelta a caso, ma inserita secondo la sua funzione ecologica, la sua strategia di sopravvivenza e il suo ruolo nello stadio evolutivo del bosco. Ad esempio, nelle aree dedicate al bosco misto caducifoglio o bosco mesofilo, si osservano querce, aceri, carpini e frassini, spesso accompagnati da cornacee, noccioli, filliree, biancospini, viburni e altri arbusti, che non solo convivono, ma interagiscono in modo dinamico. Le specie si influenzano a vicenda in una fitta rete di relazioni: alcune competono per la luce, altre modificano il suolo con la lettiera fogliare, altre ancora offrono rifugio o sostentamento a specie animali che a loro volta condizionano la riproduzione vegetale. Così, il nostro Orto Botanico diventa un laboratorio a cielo aperto dove il caos del bosco si rivela ordine, e dove la conservazione della biodiversità non si limita alla salvaguardia delle singole specie, ma si estende alla tutela delle relazioni ecologiche che rendono ogni bosco unico, resiliente e vivo.
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