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SOSTENIBILITÀ ALIMENTARE, SIAMO AL LIMITE

Il limite della sostenibilità alimentare si manifesta in vari modi. Ad esempio, l’espansione dell’agricoltura su terre precedentemente selvagge può portare alla perdita di biodiversità e a un aumento delle emissioni di gas serra. L’intensificazione della produzione alimentare, pur aumentando l’efficienza nel breve periodo, può ridurre la qualità del suolo e dei corpi idrici, danneggiando irreversibilmente gli ecosistemi. Inoltre, la sovrappopolazione e il consumo eccessivo di risorse naturali stanno già superando i limiti di capacità del pianeta, mettendo in pericolo la sicurezza alimentare futura. Il termine “limite” implica non solo un concetto di massimo fisico, ma anche un concetto etico e sociale. Esiste infatti un limite alla giustizia sociale e alla distribuzione del cibo: troppe persone nel mondo non hanno accesso a risorse alimentari sufficienti, e ciò pone interrogativi sulla distribuzione equa e sulla riduzione degli sprechi alimentari.

di Cesare Gargioli*

Ogni sistema ecologico ha un limite, un punto oltre il quale le risorse non possono più sostenere la popolazione senza subire danni irreparabili. Nel contesto alimentare, questi limiti sono strettamente legati alla capacità del pianeta di fornire risorse agricole, acqua e biodiversità, mantenendo al contempo l’equilibrio ambientale. Il concetto di “limite” nella sostenibilità alimentare è cruciale per comprendere i confini entro i quali possiamo produrre e consumare cibo senza compromettere la capacità delle risorse naturali di auto rinnovarsi.

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*Professore associato di Biologia cellulare e applicata - cesare.gargioli@uniroma2.it

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